Ed ecco qua che tutte le balle dell’Ue pian piano si sgretolano. Noi lo diciamo fin dall’inizio, ora se ne rendono conto anche gli altri. Era una truffa il Mes, e dopo mesi di campagne per prenderlo, anche Conte ieri si è ritrovato ad ammettere che sono “prestiti” e che andrebbero a gravare sul bilancio dello Stato. Dopo mesi di balle sul Recovery Fund, adesso arriva un’altra notizia che cambia le carte in tavola. La Spagna, stando all’indiscrezione di El Pais, sarebbe pronta a rinunciare sia ai prestiti del Mes sia a quelli del Recovery fund, più corposi e ritenuti finora meno rischiosi. Secondo il quotidiano spagnolo, il governo di Madrid sembra intenzionato a non attivare la linea di credito che in Italia viene dipinta come la risoluzione di tutti i mali.
Gli spagnoli sono più stupidi di noi a rifiutare Mes e Recovery Fund? O forse hanno capito come stanno le cose e, fiutata la fregatura, fanno un passo indietro dicendo all’Ue “no, grazie”? E qui El Pais aggiunge un’altra chicca davvero clamorosa: non solo la Spagna, ma anche Italia, Portogallo e Francia starebbero ora valutando di non accettare i prestiti del Recovery per prendere solo la parte “a fondo perduto”.
Il Recovery fund, infatti, prevede un mix di risorse a fondo perduto (dunque da non restituire a Bruxelles) e di prestiti. La spagna, dopo l’Italia, è il secondo Paese a ricevere maggiori risorse. A Madrid dovrebbero andare 72,7 miliardi di aiuti diretti e quasi 70 miliardi di prestiti. I prestiti previsti dell’Italia ammontano a ben 127 miliardi (a fronte di poco più di 81 miliardi di risorse a fondo perduto) da restituire a partire dal 2028.
Il governo spagnolo non sembra dunque fidarsi delle ormai note “condizionalità” dell’Euorpa sulla restituzione dei prestiti, e così starebbe pensando di girare alla larga. Sempre secondo El Pais, “per Madrid e Roma, per ora è più conveniente emettere i propri bond senza ricorrer a quelli di Bruxelles”. La Spagna potrebbe quindi rinunciare subito a chiedere i prestiti. Intanto, il Portogallo ha già manifestato direttamente il suo intento di rinunciare ai prestiti del Recovery fund. E l’Italia? Attendiamo fiduciosi…
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