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Arrivano le tasse sulla casa del governo Draghi-Salvini. Ecco chi pagherà e quanto

Pubblicato il 04/03/2022 07:50 - Aggiornato il 07/12/2022 18:06

Come se non bastassero le bollette alle stelle, il carrello della spesa che è sempre più un salasso, l’inflazione, la guerra e una pandemia, adesso arriverà un’altra stangata sotto forma di tasse. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha assicurato (mentre gli si allungava il naso) che l’introduzione dei nuovi criteri per la classificazione degli immobili con la nuova riforma del catasto non comporteranno un aumento delle tasse per i proprietari. Ma già da tempo Confedilizia ha lanciato l’allarme sui rincari dell’Imu, dati per scontati, a partire dal 2026. Lo scopo della riforma del catasto, ha detto Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, “è noto e il Governo non si è neppure premurato di celarlo, mettendolo invece per iscritto in un documento ufficiale che accompagna il disegno di legge: aumentare la tassazione sugli immobili”. (Continua a leggere dopo la foto)

Con FI, Lega e Fdi che hanno votato a favore, i voti contrari sono stati 22, i favorevoli 23. La riforma voluta dal governo è dunque salva per un voto. Non sono salvi, invece, gli italiani. “Il centrodestra ha appena tentato di far cadere il governo Draghi sul riordino del catasto. Non vi è riuscito per un soffio. Abbiamo tenuto. Sembra una fake news, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente. Purtroppo è una notizia vera. Sono senza parole”, scrive il segretario del Pd, Enrico Letta, promotore della tassazione sui cittadini in piena crisi. La presentazione dell’operazione come semplice ‘aggiornamento statistico’ può convincere solo gli ingenui e i poco informati. Ma ora chi è che rischia di pagare di più? La Uil servizio lavoro, coesione e territorio ha fatto delle simulazioni rilevando a La Nazione che l’impatto della riforma del catasto non riguarderà solo le tasse che gravano sulla casa, come Imu, imposte ipocatastali, imposta di registro e così via, ma anche l’Isee, l’indicatore che consente di ottenere agevolazioni e sconti con la conseguenza di un aumento delle rette di asili e mense scolastiche o di un’uscita dalla protezione sociale. (Continua a leggere dopo la foto)

Le simulazioni sono state fatte prendendo in considerazione i valori Omi, Osservatorio mercato immobiliare, sulle compravendite degli immobili aggiornati al secondo semestre del 2020 di un appartamento ubicato in zona semi centrale, mettendo a raffronto i dati con le rendite catastali medie attuali (A/2 e A/3). Mediamente con i nuovi valori catastali le rendite aumenteranno di oltre il 128 per cento e in valori assoluti l’aumento dell’imposta municipale unica sarà di 1.150 euro, passando dagli attuali 896 a 2.046 euro. Una prima casa, ai fini del calcolo dell’Isee, aumenterà invece mediamente di 75mila euro, con il valore che passerà da 23.576 a 98.733, con un incremento percentuale che sfiora così il +319 per cento. (Continua a leggere dopo la foto)

Sempre secondo la simulazione della Uil, con la riforma del catasto nel capoluogo toscano l’aumento della rendita (per un 5 vani) sarà più contenuto rispetto alla media nazionale: +81,1 per cento, contro il +128 per cento nazionale. Una seconda casa per la quale si paga oggi a Firenze 1.435 euro di Imu, con il nuovo valore di mercato costerà 2.559 euro. A Perugia la rendita salirà invece di oltre l’87 per cento, con l’Imu che passerà da 848 euro a 1.588 euro. Per quanto riguarda invece il valore dell’abitazione principale a fini Isee, a Firenze l’aumento sarà di 73.180 euro, passando da 55.272 a 128.452 e un incremento del 132,4 per cento. Molto più alto l’aumento nel capoluogo umbro, con il valore della prima casa che, con la riforma del catasto, quasi triplicherà, passando da 18.312 a 64.865, con un impatto del +254,2 per cento.

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