Qualcosa finalmente, e faticosamente, pare muoversi. I primissimi riconoscimenti degli effetti avversi del vaccino Covid, con conseguente indennizzo da parte dello Stato, vengono finalmente decretati. Dopo il caso ufficializzato dalla Commissione medica ospedaliera di Padova, che ha accertato il nesso di causalità con il vaccino, comportando un indennizzo a vita di 913 euro per una signora friulana (che, in realtà, ci paiono ben pochi, considerando che la donna è rimasta paralizzata nella parte sinistra del corpo), ora è la Commissione medica ospedaliera di La Spezia che ha riconosciuto il nesso causale e, dunque, decretato l’indennizzo per una paziente danneggiata dal vaccino. Certo, il vil danaro non può compensare la salute, ma il precedente risulta comunque importantissimo. In particolare, il riconoscimento riguarda una donna che presenta una invalidità riconosciuta del 20%, per una pericardite post vaccino antiCovid19. Aveva, inoltre, sofferto, ancora dopo la vaccinazione, di infarto miocardico acuto che poi è degenerato in una policitemia, ovvero una malattia mieloproliferativa sovente dalle conseguenze esiziali. “Non possono più negare che vi sono effetti collaterali, non possono più nascondere tutto”, ha quindi dichiarato Rossella Burzi, Referente del Comitato Medico/Scientifico dell’associazione Edward Jenner, l’ente che porta avanti le battaglie dei danneggiati dal vaccino antiCovid. (Continua a leggere dopo la foto)
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In realtà, il futuro indennizzo appare al momento solo parziale, e questo perché riconosce la sola pericardite ma non la policitemia e la ragione la spiega Rossella Burzi sul portale Fahrenheit 2022. Ovvero: “Non perché là malattia non ci fosse, ma perché secondo loro la bibliografia da noi presentata non era abbastanza. È chiaro che la bibliografia in questione è pochissima: gli studi si stanno ancora effettuando, ma molti di questi sono finanziati dalle case farmaceutiche“. L’associazione intitolata a Edward Jenner, il medico britannico che introdusse il vaccino contro il vaiolo ed è considerato il padre dell’immunizzazione (quella vera, ci sentiamo di aggiungere), è riuscita di concerto con altri soggetti a inserire i danni da vaccino antiCovid tra gli indennizzi per i danni da vaccino. È nata a Bologna ma si è presto sviluppata in tutta Italia. Quasi tutte le regioni hanno aperto le pratiche “Tranne l’Emilia Romagna, alla quale – dichiara ancora Rossella Burzi – pensiamo di fare causa”. Dal 2021, subito dopo i primi vaccini, “abbiamo avuto segnalazioni di Polineuropatie Periferiche, persone incapaci di camminare, persone che hanno avuto ripercussioni sulla sfera sessuale”, sempre nelle parole della Burzi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Inoltre: “Abbiamo riscontrato che chi ha preso più dosi ha subito danni al sistema nervoso centrale. Sclerosi multipla, infarti, malattie rarissime del sangue, pericarditi, tumori esplosi improvvisamente”, oltre a coloro che purtroppo sono venuti a mancare, in tantissimi. L’associazione è composta da volontari: “Quello che vogliamo ottenere con i nostri sforzi è solo giustizia per queste persone cui è stata distrutta la vita”, ha concluso Rossella Burzi. Ora la palla passa ai legali dell’associazione Eunomis per l’azione giudiziale volta al riconoscimento del ben più elevato danno biologico, morale e patrimoniale subito dalla persona inoculata. Va rammentato, infatti, che l’assegno indennitario di cui alla legge 210 del 1992 costituisce l’equivalente di un assegno di invalidità.
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