Report è ormai uno degli ultimi presidi di democrazia in Italia. Una delle pochissime trasmissioni che ha il coraggio di continuare a fare informazione libera (e in Rai) in un’epoca in cui giornali e telegiornali remano tutti nella stessa direzione. Ci capita sempre più spesso di riprendere inchieste di Report e commentare i loro servizi, soprattutto quelli relativi a Covid e vaccini, facendo i complimenti al coraggio del conduttore, Sigfrido Ranucci, e alla sua squadra. Un coraggio che va ben oltre quello che si possa immaginare. Ranucci ha infatti raccontato che da qualche mese è costretto a vivere sotto scorta proprio per il suo lavoro. (Continua a leggere dopo la foto)
Lo racconta alla Radio. Semplicemente. Senza il bisogno di allarmare tutti e rubare la scena. Sigfrido Ranucci, il popolare conduttore di Report, il programma di inchieste di Raitre, da metà agosto è sotto scorta. “Vivo – ha raccontato al popolare programma ‘Un giorno da pecora‘ – da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24. C’è un buontempone che dal carcere – così ha definito le minacce il giornalista – avrebbe incaricato due killer stranieri”. (Continua a leggere dopo la foto)
Spiega Ranucci: “Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di Ndrangheta”. È chiaro che le minacce (se confermate) hanno un mittente preciso e su queste accuse ora la magistratura sta facendo riscontri. Un altro bravo e coraggioso giornalista che lavora per raccontare fatti e verità e che si ritrova a pagare un prezzo altissimo per la sua professione e il suo impegno. (Continua a leggere dopo la foto)
Da parte nostra, tutta la solidarietà a Sigfrido Ranucci e un grande incoraggiamento affinché continui a svolgere il suo mestiere con coraggio e con impegno come ha sempre fatto. Viva il giornalismo libero, viva chi non china la testa e non si allinea.
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