Mentre il mondo osservava con il fiato sospeso gli sviluppi della crisi in Ucraina, il governo Draghi lavorava per trovare in fretta e furia una soluzione. Alla guerra? Macché, la priorità dell’esecutivo in quei momenti concitati era cercare la formula magica per rendere eterno il tanto discusso Green pass, provvedimento sempre più odiato dagli italiani e che però continua a essere difeso dal premier e dai suoi ministri, in primis quello della Salute Roberto Speranza. E che ora, nel silenzio generale, è stato reso eterno o quasi.
Come raccontato da Claudio Antonelli sulle pagine della Verità, il 2 marzo è stato infatti pubblicato un nuovo dpcm, finito in Gazzetta Ufficiale due giorni dopo, per aggiornare le modalità di verifica dell’obbligo vaccinale e della carta verde. Gli effetti del testo? Dando un’occhiata superficiale, il documento sembrerebbe contenere buone notizie: una volta effettuata la dose di richiamo, si avrà accesso a un pass della durata di 540 giorni, al termine dei quali ne sarà generato un secondo per altri 540 di validità. In totale, la bellezza di 1.080 giorni, un tempo lunghissimo. Occhio, però, alle sorprese dietro l’angolo.
Nel testo non c’è infatti traccia di altri passaggi attesi e invocati in questi giorni. Nello specifico, non si parla dell’eventuale interruzione di questo meccanismo di rinnovi che, quindi, sulla carta potrebbe continuare in eterno. Di sicuro, abbastanza da non poter eventualmente cambiare ancora le regole e costringere gli italiani ad altre dosi per ottenere l’ennesimo aggiornamento sulla validità. Una linea ben diversa da quella, annunciata a parole, di un graduale allentamento. E che suona piuttosto come un “procederemo con qualche riapertura nei prossimi mesi, con il Green pass non più necessario all’aperto, ma l’inverno potrebbe essere nuovamente caldissimo”.
Il Green pass, insomma, sarà prorogato in automatico di 18 mesi in 18 mesi a tempo indeterminato, così da rimanere sull sfondo, eterno, con il governo che potrà modularne a piacimento l’applicazione. Il tutto mentre il resto del mondo, invece, dice addio al certificato virtuale, permettendo ai cittadini di tornare alla vita di prima. Non certo nell’Italia di Mario Draghi, quella di un’emergenza permanente e, ora, anche di un Green pass permanente.
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