Novità che arriva, guai in vista. Il 6 luglio è una di quelle date spartiacque, quelle che segnano un prima e un dopo sul fronte delle comunicazioni con la Pa, la Pubblica amministrazione. Cosa succederà quel giorno? La Pec (Posta elettronica certificata), già fortemente consigliata in passato per alcune operazioni, diventerà obbligatoria per altre. Addio, “care” vecchie raccomandate, il tutto verrà trasferito online grazie a Inad, l’Indice nazionale dei domicili digitali. La Pec, per chi non lo sapesse, ha valore legale, il che vale per qualsiasi forma di comunicazione avvenga tramite questo mezzo, esattamente come se fosse una raccomandata. Il sistema consente di ricevere dunque qualsiasi comunicazione ufficiale in tempo reale. Se ci sono dei pro, ci sono però anche dei contro. Vediamo tutto nel dettaglio. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Dal Green pass al fisco digitale”. Cosa si nascondeva dietro la carta verde: “Europa, pronta la trappola”
Se da una parte è vero che la Pec permette di ridurre i tempi d’attesa e i costi, e può facilitare il dialogo tra cittadini e Pa evitando lunghe attese e mancate consegne, dall’altro è ora importante pensare anche ai più anziani e a chi non ce l’ha. Come fanno le persone in svantaggio socio-economico e quelle più avanti con gli anni a stare al passo con questo cambio così radicale? Diciamo subito che la Pec diventa obbligatoria, ma il sistema delle raccomandate resta ovviamente attivo, anche se nel prossimo futuro verrà pensionato, quindi si apre ora una fase di transizione. Per chi invece aderirà al nuovo sistema di comunicazioni, dalle multe agli accertamenti fiscali, avrà tutto stipato in una sola casella di posta in tempo reale. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “E non finisce qui”. Il “regalo” della Lagarde agli italiani. Conseguenze choc per famiglie e imprese
Pec obbligatoria per le comunicazioni con la Pa: come attivarla
Addio dunque all’attesa del postino, all’ansia di non essere in casa al momento della notifica e, di conseguenza, addio anche alle code negli uffici postali per ritirare la raccomandata. La Pa tenta quindi di fare questo passo in avanti sul fronte delle comunicazioni. Ma per usufruire di questo tipo di servizi sarà obbligatoria una Pec. Poi si va sul sito domiciliodigitale.gov.it, si seleziona la voce “Attiva il tuo Domicilio”, poi si fa la verificare dell’identità dell’utente tramite Spid, si indica il proprio indirizzo di Pec, che diventerà così il proprio domicilio digitale ufficiale, e il gioco è fatto. Ricordiamo ancora che la Pec sarà obbligatoria dal 6 luglio 2023 per ottenere (e inviare) comunicazioni digitali della Pa.
Ti potrebbe interessare anche: “Arriva la tempesta immobiliare”. Dall’Europa arriva la minaccia per le nostre case. Cosa c’è da sapere