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Parte la corsa al tampone. Dalle farmacie ai privati, per alcuni è già “tutto esaurito”

Pubblicato il 01/12/2020 14:10

Se da un lato, come riferito dal Sole24Ore, si ricorre al privato per accelerare i tempi, le attese del pubblico sono troppo lunghe, dall’altro, in vista dell’arrivo delle vacanze natalizie, anche il privato inizia a risultare saturo. Come accade in Lombardia, ad esempio, dove “se si ha l’esigenza di avere informazioni sul proprio stato di salute, per motivi personali o professionali, solo il privato in questo momento può dare la certezza di un responso rapido e senza lunghe file al pronto soccorso”. O come accade a Roma, dove anche con il privato iniziano a venire a galle le prime difficoltà nel soddisfare le richieste. 

Insomma, task force, esperti su esperti, ondate di tecnici, tutti chiamati a raccolta dal governo, dove la punta di diamante viene rappresentata dall’onnipresente commissario Arcuri. E poi il risultato? Questo. Del resto sarebbe dovuto essere prevedibile e licito aspettarsi un possibile aumento delle richieste per effettuare i tamponi prima del ricongiungimento con i familiari. Lecito e prevedibile per tutti, ma non per Conte e la sua corte. Cosa che comunque doveva essere a prescindere e non solo in funzione delle vacanze natalizie. È logico infatti ritenere che tra gli strumenti principali, necessari per monitorare la situazione epidemiologica nei territori, vi sia proprio il ricorso al tampone. Il governo, dai piani alti, sta garantendo almeno questo? 

Evidentemente no, altrimenti, molto probabilmente, come sottolineava il Sole24Ore, non si sarebbe dovuti ricorrere al privato per avere un responso dalle attese accettabili, non si avrebbero avuti prezzi folli (anche 200 euro al tampone) e  non si sarebbe iniziato a parlare, già dal 1° di dicembre, di corse al tampone nelle strutture private. E sembra proprio che la situazione stia per scivolare verso questa direzione (a meno che Arcuri -per la prima volta- non tiri fuori la sua bacchetta magica e risolva tutto prima che la situazione peggiori).

I centri di diagnosi hanno aperto le prenotazioni, ma “in alcuni casi è già tutto esaurito fino al 24 di dicembre”, scrive il Messaggero. Nel laboratorio Artemisia La Panigea, dove si effettua, su appuntamento e con prescrizione medica, il tampone rapido, “il 21 dicembre” risulta libero solo “qualche posto”. Più o meno si trova la stessa situazione in un’altra struttura non molto lonano da questa, nella superfornita Farmacia Zelli, dove il 23 e 24 dicembre “è tutto pieno, c’è qualche posto il 22”. Anche nel laboratorio Bios di San Giovanni la richiesta per le date intorno al 22 è alta. A piazza Bologna “tutto pieno in questi giorni”. “Tutto pieno sotto Natale, ossia il 21, 22, 23 dicembre” rispondono dall’Ars Medica e “siamo pieni fino al 15 dicembre”, informano dalla Sanatrix.