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“Benetton onesto, noi Paese di vigliacchi”. Avete sentito Oliviero Toscani?

Pubblicato il 16/07/2020 14:53

Lo definisce un “linciaggio mediatico ridicolo” nei confronti della famiglia Benetton. E aggiunge: “È un’ingiustizia umana, Luciano Benetton, 85 anni, ha un’integrità morale e una serietà indiscutibili”. Così parlò Oliviero Toscani, intervenendo nella burrascosa questione Autostrade per difendere a spada tratta l’amico Luciano Benetton. E le dichiarazioni del noto fotografo hanno subito scatenato la polemica sui social. “Luciano Benetton è la persona più onesta che abbia mai conosciuto”, dice Oliviero Toscani, storico fotografo della Benetton. L’altro ieri sera il governo ha trovato un accordo con il quale le azioni della famiglia Benetton scenderebbero tra il 10 e il 12%. L’intesa prevede l’ingresso di Cassa depositi e prestiti come detentore del 33% delle azioni di Autostrade.

L’ex ministro Toninelli ha addirittura messo in scena un improbabile show in diretta Facebook con tanto di cartelli e pose. Più sobrio, invece, il governo, con il premier Conte che ha semplicemente illustrato la situazione e spiegato la natura dell’accordo per far tornare le autostrade in mano allo Stato. Ma Oliviero Toscani, nella vicenda che è l’epilogo del crollo del ponte Morandi, scende in difesa della famiglia: “Conosco Luciano Benetton, lavoro con lui dal 1980 e fra tutte le persone con cui ho lavorato, tra lui e la sua famiglia non ho mai conosciuto persone più oneste”.

Commenta ancora Toscani: “Ora non lavoro più per loro e sono libero di parlare, non ho vergogna e paura a dirlo. Non solo umanamente, ma professionalmente. Nel 2000 sono andato via per fare altre esperienze e sono ritornato nel 2016, perché Luciano voleva ristrutturare l’azienda perché aveva dei problemi – ricorda il fotografo – e negli anni l’ho visto fare delle scelte anche contro l’azienda ma sempre lungimiranti. Una di queste è stata quando lo Stato gli ha affibbiato le Autostrade, che non voleva nessuno. Nessuno si ricorda, ma nel ’99 le autostrade erano un disastro, nessuno le voleva. L’azienda andava bene, eppure lui e i suoi fratelli si addossarono Autostrade”.

La difesa di Benetton continua: “Questo signore è nato povero, orfano povero, a 10 anni lavorava, non come la politica italiana di oggi fatta di nani e ballerine che decidono a chi addossare le gogne. Siamo un paese di vigliacchi”. Il fotografo è stato autore della celeberrima campagna United Colors della Benetton.

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