Nasce la “sospensione breve” della patente: da 7 giorni fino a 15 giorni per chi venga scoperto a guidare mentre parla al telefonino. È solo una delle misure inserite nel nuovo Codice della strada. Tolleranza zero, a questo principio è improntato Disegno di legge delega approvato oggi in Consiglio dei ministri: vede la luce, dunque, il nuovo pacchetto di misure, del quale abbiamo già fornito delle anticipazioni che, ora, hanno trovato piena conferma. I tre ministeri coinvolti, anzitutto quello dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, in collaborazione con i tecnici dei ministeri dell’Interno e della Giustizia, hanno prodotto una revisione del sistema della patente a punti, introdotta nel 2003. Chi ne abbia meno di 20 potrà vedersela sospendere, come detto da 7 a 15 giorni, se va troppo veloce, se passa col rosso, non ha la cintura o parla al telefono. Sospensione che verrà raddoppiata in caso di incidente cagionato. Per il ministro dei Trasporti, la riforma “ha l’obiettivo di rendere le strade più sicure, proteggere gli utenti più deboli della strada come ciclisti e motociclisti e razionalizzare la giungla normativa nonché dare regole per la nuova mobilità”. Ma esaminiamo nel dettaglio la riforma, che ora intraprenderà l’iter parlamentare. Il Governo conta sulla conversione in legge entro l’autunno. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’uso del telefono mentre si guida
La stretta è ancora più serrata di quanto già non fosse filtrato, e di certo ha influito non poco la tragedia di Casalpalocco, dove uno “youtuber” stava immortalando le spericolate evoluzioni in Lamborghini prima di colpire mortalmente un bambino di 5 anni. L’uso del telefono cellulare alla guida era già vietato dall’articolo 173 del “vecchio” Codice della strada. Come si legge, tra le altre testate, su la Repubblica, ora chi venga fermato mentre usa il telefono alla guida si vedrà sospendere la patente, secondo la riforma. La distrazione, infatti, e ce lo dicono le statistiche, è responsabile di incidenti stradali in misura anche maggiore della velocità. In questo caso, dunque, non è prevista alcuna differenza in base all’età del guidatore o al pieno possesso di tutti i 20 punti della patente. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’ergastolo della patente: guida sotto alcol o droghe e i recidivi
La patente sarà revocata fino a 30 anni (si parla impropriamente, dunque, di “ergastolo”, ma di certo è una pesantissima misura afflittiva) ai recidivi che guidino ubriachi o sotto l’effetto di droghe. Ritiro immediato della patente fino a 20 giorni, invece, per chi viene beccato al volante – per la prima volta – dopo aver bevuto oltre il limite consentito dalla legge o aver assunto sostanze stupefacenti.
L’alcolock e il test rapido per le droghe
In ottica preventiva, è stato sancito anche l’impiego dell’“alcolock”, già in uso in altri Paesi europei. Si tratta di un dispositivo che impedisce l’avvio dell’auto se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero: dovrà essere obbligatorio per chi sia stato già condannato per aver guidato in stato di ebbrezza. In merito all’uso di droghe, basterà risultare positivi al test rapido salivare per provare la alterazione. Scatterà immediata, pertanto, revoca della patente con divieto di conseguirla per tre anni. Un minorenne che guida ubriaco o drogato, inoltre, non potrà prendere la patente fino ai 24 anni. (Continua a leggere dopo la foto)
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I neopatentati
Anche in questo caso, vengono confermate le anticipazioni di cui abbiamo scritto in passato: per mettersi alla guida di un’auto di grossa cilindrata, cioè quelle che prevedono un rapporto peso/potenza superiore a 55 kw, occorrerà avere la patente da almeno tre anni. Ad esempio, il Suv della Lamborghini di Csalpalocco, con le nuove regole, non avrebbe potuto essere guidato dallo “youtuber”. Matteo Salvini, inoltre, non ha escluso che in futuro anche per gli adulti la guida di una macchina di una certa cilindrata “preveda un ulteriore esame”.
La stretta sugli autovelox, i monopattini e la “Safety car”
“Non sarà più possibile posizionare autovelox col limite che improvvisamente scende da 90 a 50 km/h per fare cassa“. Salvini ha commentato così il progetto che prevede di uniformare a livello nazionale le apparecchiature di rilevazione della velocità di competenza degli enti locali. Confermati nel disegno di legge di riforma del Codice della strada gli interventi sui monopattini elettrici: sarà obbligatorio indossare il casco, il mezzo dovrà avere un codice identificativo, ovvero una targa, ed essere coperto da assicurazione. Obbligatorie anche le luci. Nella riforma è, poi, previsto il divieto di sorpassare un ciclista a meno di un metro e mezzo di distanza tra l’auto e la bici, pena delle sanzioni al momento ancora indefinite. Infine, via libera alla cosiddetta “Safety car”, una definizione mutuata dalla Formula 1. In sostanza, in caso di incidenti, potrà essere utilizzata per rallentare il flusso veicolare e prevenire nuovi tamponamenti.
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