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“Non è solo colpa della Pfizer!” I governatori svelano il bluff di Arcuri sui vaccini

Pubblicato il 22/01/2021 13:12 - Aggiornato il 22/01/2021 16:37

Ovviamente non poteva non presentarsi l’ennesimo fallimento. Dove ci sono emergenze c’è Arcuri, peccato che dove c’è Arcuri ci siano intoppi. E tutti i nodi prima o poi vengono al pettine. Nello specifico caso parliamo dei ritardi delle dosi vaccinali della Pfizer, la Verità fa chiarezza sulla questione.

Il commissario straordinario, che dall’inizio si è sempre occupato di tutto e di più, continua a  puntare il dito contro il colosso americano, minacciando il ricorso alle vie legali: “Abbiamo interessato l’Avvocatura generale dello Stato che sta istruendo dossier che potranno portare a una serie di iniziative a tutela della campagna di vaccinazione e il potenziale danno che una sua interruzione o rallentamento produrrebbe”. 

Ma alla reazione bellicosa di Arcuri si oppone la risposta ferma e chiarificatrice dell’azienda farmaceutica, la quale precisa al Financial Times di non essere in ritardo “conteggiando le dosi e non le fiale”. Gli accordi con i governi sono stati predisposti sulla base del numero di dosi consegnate e non di fiale. E, come ha certificato l’Ema l’8 gennaio, cambiando il bugiardino dei vaccini, ogni fiala contiene 6 dosi e non 5 come indicato fino a quel momento. 

Insomma sembrerebbe che il cambiamento del numero di dosi contenute in ciascuna fiala, sia passato inosservato agli occhi di chi si è occupato della pianificazione della distribuzione dei vaccini o che sia rimasto inosservato per primeggiare alla gara del numero dei vaccinati. “Chi ha il compito di programmare le forniture necessarie avrebbe dovuto sapere se e chi aveva già usato la sesta dose evitando ‘il tappo’ come capacità di somministrazione”.

Infatti, non a caso, sottolinea inoltre La Verità, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha frenato sulle cause minacciate da Arcuri: “Aspetterei le due settimane che la Pfizer ha chiesto per ampliare la produzione. Se per alcune settimane hai una riduzione del numero di dosi fornite, che poi però recupero, a fronte di una maggiore produzione in toto che garantirà più dosi nei prossimi mesi non ci vedo nulla id male”. Anche il coordinatore del Cts frena il commissario e spiega: “Pfizer ci ha assicurato che i ritardi sono già superati. Si è trattato di problemi logistici, non di produzione e quindi il ritardo di questa settimana sarà recuperato”.

Del “bluff di Arcuri” se ne sono accorti anche i governatori del Veneto, Zaia, e della Campania, De Luca. De Luca ieri (21 gennaio) ha invitato Arcuri a “procedere sulla base di equità e oggettività assoluta, a tutela dei nostri concittadini e dello sforzo organizzativo enorme compiuto dalla Regione che non può essere vanificato. Siamo pronti in caso contrario a tutelarci in ogni sede”. Mentre Zaia ha chiesto di “sapere qual è l’impegno contrattuale con Pfizer” e ha “indirettamente ammesso di aver usato le dosi extra”.