Vai al contenuto

“Non bisogna lavarsi”. Il nuovo diktat degli ecologisti diventa una gara. Ecco LE FOTO dell’orrore

Pubblicato il 01/06/2023 11:13 - Aggiornato il 05/06/2023 12:01
no wash low wash

La nuova ideologia ecologista sta sperimentando frontiere incredibili. Dal credo secondo cui il cambiamento climatico si combatte deturpando la Fontana di Trevi (sprecando 300mila litri d’acqua per la bravata) agli assalti ai limiti del terrorismo contro opere inestimabili e patrimoni nazionali. Adesso, però, c’è una novità. Tenetevi forte, si chiama “low-wash” o “no-wash”, letteralmente poco lavato o non lavato. Già, avete capito bene. Esiste un gruppo sempre più numeroso di persone che sta spingendo per far sì che le persone lavino meno i propri vestiti, o di non lavarli affatto. Un trend che si intreccia anche con i fanatici del guardaroba minimalista e delle abitazioni microscopiche. Ma c’è di più… (Continua a leggere dopo le foto)
>>> “Auto elettrica, pericolo di incendio spontaneo”. L’allarme dell’azienda e la clamorosa decisione
>>> “Gli italiani scelsero…”. La clamorosa gaffe della giornalista del Tg1 che “riscrive” la storia del 2 giugno

Ambientalisti e ecologisti del nuovo millennio, dunque, ora contrastano il cambiamento climatico non lavandosi. Chissà se poi il puzzo contribuirà comunque all’allargamento del buco dell’ozono. I seguaci del “no-wash” e del “low-wash” hanno anche messo su l’Indigo Invitational Fade Competition. E cosa sarebbe? Una gara in cui persone provenienti da tutto il mondo indossano jeans in denim grezzo per un anno, rigorosamente senza lavarlo, e vengono poi giudicati sulla base degli sbiadimenti vintage o delle strisce di tessuto macchiato o sbiancato che si vengono a creare. La cosa bella è che sono già giunti alla quinta edizione. (Continua a leggere dopo le foto)
>>> “Gli farei un Tso!”. Cacciari sbotta, Gruber resta senza parole: chi ha distrutto stavolta (il VIDEO)

Il movimento no wash e low wash

Al festival “no wash” e “low wash” – riferisce l’Agi – 9 concorrenti su 10 si sono presentati con addosso pantaloni lavati una volta ogni 150/200 utilizzi. Gli odori? Certo, ci sono e i partecipanti confermano che possono essere particolarmente pungenti. Il rimedio? I cari vecchi “bagni di sole” in cui si lasciano i capi al sole e all’aperto per molte ore. Oppure si spruzza aceto o vodka nelle parti “meno profumate” di magliette o maglioni. Contenti loro, contenti tutti. Tra i “low wash”, un esempio in Italia è fornito da Piero Pelù che ha più volte dichiarato che per un lungo periodo ha lavato i suoi lunghi capelli solo una volta l’anno, per mantenerli bene e per non rovinare il ph della pelle.

Ti potrebbe interessare anche: Inquinamento “autorizzato” dalla Ue, lo scandalo dell’eco-truffa che però è legale. La clamorosa inchiesta

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure