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“Gli italiani scelsero…”. La clamorosa gaffe della giornalista del Tg1 che “riscrive” la storia del 2 giugno

Pubblicato il 03/06/2023 11:05

Una gaffe clamorosa, che ha fatto il giro dei social in poche ore scatenando l’ilarità degli utenti (e qualche frecciata polemica). Protagonista del bizzarro siparietto è stata la giornalista del Tg1 Elisa Anzaldo, che collegata dall’Altare della Patria stava dando allo studio gli aggiornamenti sulla Festa della Repubblica, raccontando il clima della capitale e le manifestazioni in programma. Tutto bene fino a quando, di colpo, ecco lo scivolone, di quelli grossi: al momento di ricordare l’importanza del 2 giugno, Anzaldo ha di colpo ricordato: “In quel giorno gli italiani scelsero la monarchia”. (Continua a leggere dopo la foto)
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gaffe 2 giugno anzaldo

Un errore non da poco, quello della giornalista, che ha completamente stravolto il corso della storia e l’esito del voto del 2 giugno del 1946. Tutto è successo mentre Anzaldo stava salutando in diretta gli spettatori da casa, con alle spalle l’Altare della Patria dove si stava celebrando la Festa della Repubblica con le consuete frecce tricolore e la presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha deposto una corona di fiori al Milite Ignoto. (Continua a leggere dopo la foto)

gaffe 2 giugno anzaldo

A quel punto la giornalista, prima di presentare gli ospiti, ha commesso la gaffe: “2 giugno 1946, gli italiani furono chiamati a scegliere tra repubblica e monarchia e scelsero la monarchia. Buongiorno, oggi è il 2 giugno, Festa della Repubblica”. Gli utenti social si sono ovviamente scatenati, con una pioggia di battute: “Se la sente Mattarella, corre a mettersi la corona convinto di essere re”. (Continua a leggere dopo la foto)

gaffe 2 giugno anzaldo

Come da tradizione, le Frecce Tricolore hanno volato sopra Piazza Venezia, a Roma, in occasione della Festa della Repubblica. Un evento andato in scena sotto gli occhi di migliaia di persone, con Mattarella accompagnato per l’occasione dalla premier Giorgia Meloni, dai presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, dal ministro della Difesa Guido Crosetto, e dai vertici militari e delle forze di polizia.

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