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“Niente hub per i vaccini”: così un paesino con meno di 100 abitanti ha respinto il generale Figliuolo

Pubblicato il 04/01/2022 10:08 - Aggiornato il 07/12/2022 18:21

A fermare l’avanzata del generale Francesco Paolo Figliuolo, l’uomo incaricato da Mario Draghi di guidare la lotta al Covid con ogni mezzo a disposizione, ci ha pensato un piccolissimo paesino di nome Elva, un comune nell’alta Val Maira in Piemonte. Meno di 100 abitanti, 88 per la precisione, e uno dei tassi di vaccinazione più bassi d’Italia, tanto da spingere il commissario a mettere in campo l’ipotesi di un’unità mobile o di un piccolo hub da allestire per convincere i residenti a ricevere l’inoculazione. Alla fine, però, Figliuolo si è trovato costretto ad alzare bandiera bianca.

"Niente hub per i vaccini": così un paesino con meno di 100 abitanti ha respinto il generale Figliuolo

Come raccontato da Repubblica, la proposta era stata lanciata quando a inizio dicembre era emerso il dato percentuale di Elva: 32 vaccinati su 88 abitanti, dati che avevano spinto i giornali a parlare del piccolo Comune come della “maglia nera del Piemonte e d’Italia”. Con i residenti a difendersi spiegando di avere un stile di vita all’aria aperta e con pochi assembramenti, con 7 chilometri di strada e curve che isolano il paese dal resto della valle.

Per facilitare le operazioni e mettere fine a una storia nel frattempo diventata virale sui social, Figliuolo aveva proposto l’invio di un’unità mobile dell’esercito o l’installazione di un piccolo hub. I residenti, però, hanno bocciato entrambe le opzioni, con una decisione che ha suscitato clamore e sulla quale è intervenuto il primo cittadino Giulio Rinaudo: “Il numero di chi si sarebbe vaccinato era esiguo, chi è convinto a non vaccinarsi resta convinto, così la proposta è finita nel nulla”.

“Da inizio emergenza solo una famiglia è andata in quarantena, ma nessun è mai stato ricoverato” ha aggunto il sindaco. Nessuna vittima e di casi non se ne vedono dalla primavera. Lui, il primo cittadino, è vaccinato e convinto, “come me la mia famiglia, probabilmente qualcuno in paese sta cambiando idea ma preferisco non approfondire il discorso con la cittadinanza. La situazione dei vaccini qui è complicata”. A ottobre, la Pro Loco locale aveva scritto un post su Facebook in cui parlava del Green pass come di una “misura liberticida”.

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