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Niente foglio di via per il manifestante no Green pass: la storica decisione del Tar

Pubblicato il 14/12/2021 13:01

Ci hanno raccontato per mesi di quanto pericolosa fosse la piazza “no vax” e “no green pass”, dipinta dai giornali come covo di neofascisti inclini alla violenza e al vandalismo e agitatori di professione. Giustificando così una serie di provvedimenti amministrativi notificati ai manifestanti e strette sulle norme che regolano la possibilità di organizzare forme di protesta. A distanza di qualche mese, però, ecco che la realtà inizia di colpo a rovesciarsi, come sottolineato dalle sentenze di questi giorni.

Nelle scorse ore, il Tar di Milano ha annullato il “fogli di via” che era stato comminato a uno dei partecipanti al “No Paura Day” a Busto Arsizio, e che impediva all’uomo di rientrare nel comune lombardo per tre anni, pena l’arresto. Una decisione che, come spiegato da Gianni Santucci sulle pagine del Corriere della Sera, è stata presa “nel merito”: “Di fatto i giudici amministrativi hanno stabilito che gli elementi elencati dalla questura di Varese per definire il profilo di ‘pericolosità sociale’ dell’uomo (impiegato di una ditta di pulizie) non siano stati sufficientemente argomentati e non bastino per sostenere quella misura di prevenzione, anche considerata la durata della stessa corrispondente alla sua massima entità”.

I giudici hanno sottolineato anche come “la partecipazione a un corteo, pur se non preavvisato, e la manifestazione verbale del proprio dissenso contro le decisioni del governo, senza alcun atto di violenza, non consentono di sostenere un giudizio di pericolosità sociale”. Sbagliato, dunque, emettere in maniera frettolosa provvedimenti che limitano fortemente la libertà personale senza prima essersi accertati dell’effettiva pericolosità dell’invididuo. Un duro colpo a chi continua a invocare restrizioni per i manifestanti no vax e no Green pass.

Partito il corteo No vax no green pass da piazza Duomo,. Milano, 30 Ottobre 2021ANSA/MATTEO CORNER

Secondo il Tar di Milano, dunque, a monte “di un foglio di via e divieto di entrare in un Comune per un tempo così lungo dovrebbe esserci un giudizio di oggettiva apprezzabile probabilità di condotte penalmente rilevanti e socialmente pericolose”. La misura è stata dunque annullata e, considerano che lo stesso Tar dovrà ora decidere su altri ricorsi analoghi, non sarà sicuramente l’unica.

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