Testi annunciati, discussi, sbandierati. Che hanno occupato le prime pagine dei giornali per giorni ma che non sono mai diventati legge, impantanati un po’ a causa dell’ultima crisi di governo, quella che ha portato il governo gialloverde a tingersi di giallorosso, un po’ per la mancanza di una vera convinzione nel portare avanti quei provvedimenti rimasti tali. Dall’eutanasia alla chiusura dei negozi passando per le modifiche al codice della strada e il numero chiuso negli atei, una lista ancora lunga e mai sfoltita. Il 2020 sarà il punto di svolta, verso il grande salto o la definitiva archiviazione.
Sulla chiusura domenicale dei negozi continuano le discussioni, dopo un anno in Commissione Attività Produttive della Camera. Trattative serrate e confronti accesi tra il Movimento Cinque Stelle, da sempre sostenitore della norma, e il resto della maggioranza non hanno portato frutti. Il ministro Patuanelli ha rinviato la discussione al Parlamento, chiamando fuori il governo. Difficile arrivi un accordo in tempi brevi.
Sull’eutanasia le discussioni c’erano tra Lega e Cinque Stelle e ci sono oggi tra il Movimento e gli esponenti di Pd e Italia Viva. La Consulta, chiamata a esprimersi dopo il caso Dj Fabo, aveva dato alle Camere un anno di tempo per esprimersi sul fine vita, tempo che però è trascorso senza che si arrivasse a un’intesa. E così la Corte ha fatto di testa propria, con una sentenza che ha assolto l’esponente radicale Cappato e rilanciato la necessità di una legge. A pesare in questo caso è soprattutto la posizione della parte cattolica dei democratici.
Il superamento del numero chiuso negli atenei era un pallino della vecchia maggioranza, con Lega e Cinque Stelle avanti a braccetto. Il cambio di governo ha raffreddato di colpo la pista e al momento una soluzione non si vede all’orizzonte (l’idea in passato era quella di imitare la flessibilità del modello francese). Più avanti il percorso della riforma del codice della strada, che ha incassato un primo sì alla Camera con la sola astensione di Forza Italia. Dall’obbligo del casco per i ciclisti con meno di 12 anni alla lotta all’uso dei telefonini mentre si guida, un pacchetto sul quale l’intesa pare ormai raggiunta e che sembra avere davanti un percorso ormai scandito verso la definitiva trasformazione in legge.
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