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Migranti, a gennaio è boom di sbarchi (+700%): così la Libia ricatta l’Italia

Pubblicato il 01/02/2020 11:11

Un boom che spaventa il governo, quello degli sbarchi, con numeri che parlano di 1275 persone già arrivate e altre 363 pronte a scendere sul suolo italiano dalla Open Arms, al momento in attesa di un porto. Cifre che stanno a indicare un boom di partenze del 700%, con oltre 1600 sbarchi già registrati dall’inizi dell’anno contro i soli 202 dello stesso periodo nel corso del 2019. Il risultato della crisi libica, che ha spinto molte famiglie disperate a tentare la traversata verso l’Europa. Ma anche la spia che c’è qualcosa che non torna, visto che finora la tendenza era stata nettamente più moderata.

Migranti, a gennaio è boom di sbarchi (+700%): così la Libia ricatta l'Italia

Quello che preoccupa l’esecutivo è soprattutto il timore che sia stata messa in atto una precisa strategia di tensione contro l’Italia, a pochi giorni (guarda caso) dal rinnovo del Memorandum Italia-Libia che il governo ha deciso di prorogare per i prossimi tre anni alla scadenza del 2 febbraio, anche se la tanto annunciata trattativa per le modifiche che l’Italia sollecita non è ancora neanche cominciata. Così come non è un caso che la stessa Libia sia stata al centro del vertice che il premier Conte ha tenuto a Palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri sull’emergenza coronavirus, con tutti i ministri interessati, Esteri, Interno, Difesa, Infrastrutture.

Migranti, a gennaio è boom di sbarchi (+700%): così la Libia ricatta l'Italia

Conte e gli esponenti giallorossi dovranno in questi giorni ragionare sulle contromosse adeguate per far fronte a un’emergenza che rischia di farsi sempre più preoccupante col passare dei mesi. Una risposta immediata servirà sul caso Open Arms, a bordo della quale la situazione si fa sempre più complicata: la nave ha effettuato il quinto soccorso nel giro di 72 ore, prendendo a bordo un altro centinaio di passeggeri ora in attesa di un porto ad accoglierli.

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Dopo aver evacuato due casi gravi tra cui un minorenne con ferite da torture infette, la nave naviga con 363 persone bordo tra Italia e Malta sollecitando un porto sicuro. Le persone a bordo sono troppe per la capienza del vecchio rimorchiatore che la Ong spagnola ha rimesso in mare per la sua ultima missione nonostante alcuni problemi tecnici che ne sconsigliavano l’utilizzo.

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