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“Mi chiedo come starei oggi senza il vaccino raccomandato dal Ministro”, il calvario di Rosaria dopo la seconda dose (IL VIDEO)

Pubblicato il 25/02/2023 18:59 - Aggiornato il 25/02/2023 19:12

“Il mio calvario ha inizio dopo la somministrazione della seconda dose di vaccino Pfizer inoculata il
6 Luglio 2021″, inizia così la signora Rosaria quando racconta cosa le è successo all’associazione Danni Collaterali fondata da Gianluigi Paragone. “Mi ero vaccinata per raggiungere mio fratello a Roma dunque per sentirmi più protetta dal contagio”. Ma una volta giunta a destinazione nella capitale italiana, Rosaria “inizia ad avvertire dolori ai polpacci e poi alle gambe, oltre ad accusare dori addominali e dissenteria”. In seguito ritorna giù in Puglia e la sua salute precipita nell’ arco di 2 settimane. Dopo il pronto soccorso di Barletta, la sua città, dove arriva con difficoltà respiratoria, paralisi facciale e dolori lancinanti alle gambe, viene trasferita all’ ospedale di Foggia, finisce nel reparto di rianimazione in coma farmacologico e diagnosi di sindrome neurologica di Guillain Barrè. “Non saprei dirvi quanti mesi sono stata in rianimazione, mi hanno raccontato 3 mesi circa, in bilico tra la vita e la morte”, spiega. (Continua dopo la foto)

“Esco dalla rianimazione per essere trasferita in elioambulanza in una struttura di riabilitazione a Chieti in Abruzzo dove inizio la fisioterapia e recupero motorio e respiratorio”. Fino ad allora Rosaria aveva respirato grazie ad una macchina, (era stata intubata): “Porto in gola un buco che non è ancora guarito”, racconta con disperazione. Dopo 9 mesi trascorsi a Chieti, lontana dalla famiglia e dai suoi affetti, Rosaria viene trasferita in una struttura della sua regione in Puglia ad Acquaviva delle Fonti. “Al danno della mia salute va aggiunto anche il danno economico”. Rosaria e la sua famiglia hanno dovuto affrontare autonomamente il costo non irrisorio delle trasferte in auto: “Mio marito in 9 mesi non mi hai mai lasciato da sola”. Racconta che il trasferimento da Chieti ad Acquaviva delle Fonti avviene in ambulanza con pagamento anticipato da rimborsare dal Sistema sanitario nazionale dove è rimasta in cura per 3 mesi. (Continua dopo il video)

Ora, anche se Rosaria porta con sé le cicatrici di quanto le è successo, è ritornata finalmente a casa dopo un anno. “Ho iniziato una nuova vita tra mille dolori e difficoltà, sono dipendente dagli altri per tutto; ricevo assistenza da parte di OSS e fisioterapia non strumentale. Da poco prima di Natale scorso mi trovo in una struttura di riabilitazione a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia. Qui, sto facendo vari tipi di fisioterapia come quella robotica e l’elettrostimolazione dei muscoli delle gambe. Non so quando e come finirà il mio calvario. Spesso mi chiedo come starei oggi senza quella puntura tanto raccomandata dal nostro Ministro della Salute che avrebbe dovuto invece proteggermi”.