Silvio Berlusconi ha fatto scoppiare un vero terremoto nel centrodestra e nel nascente governo. È il giorno delle consultazioni al Quirinale e l’atmosfera è tesissima dopo la diffusione degli audio del leader di Forza Italia in cui elogia Putin, attacca Zelensky e dice che mancano leader in Europa e negli Usa. È per questo che Giorgia Meloni – destinataria dell’incarico di Presidente del Consiglio – ha bisogno dello scudo del Quirinale ed è per questo che i colloqui con Mattarella sono costanti. La novità dell’ultima ora, rivelata da Repubblica in un retroscena, è che Meloni ha deciso di dire basta e non tratterà più con Silvio Berlusconi. Scrivono Ciriaco Vecchio: “Si confronta invece con Gianni Letta, che nella tempesta diventa l’unico canale ancora aperto. E ritiene che a questo punto, se dovesse ricevere l’incarico, avrà un unico interlocutore a cui rendere conto per formare la squadra: Sergio Mattarella. Scompare dai radar. Non si mostra ai giornalisti per un giorno interno. Fino alla nota serale con cui la leader comunica al Cavaliere la sua scelta: o con Kiev, o fuori dall’esecutivo. Anche a costo di non far partire il governo“. E il vero punto in queste ore concitate è proprio questo: il governo è a rischio ancora prima che nasca. (Continua a leggere dopo la foto)
Meloni ha anche disertato il suo ufficio di Montecitorio e anche le votazioni con cui la Camera elegge vicepresidenti, questori e segretari d’Aula. Un segnale di insofferenza, ma soprattutto un messaggio ad Arcore: “Non tratto più”. Lo spiega ai suoi, è delusa dall’atteggiamento del fondatore di Forza Italia. “Non posso chiudere accordi e poi accettare che vengano rimessi in discussione il giorno dopo”. Ne deriva anche una importante conseguenza: “Meloni aiuta i centristi di Maurizio Lupi a costituirsi gruppo autonomo, in modo da accogliere eventuali azzurri in un contenitore moderato, indebolendo i falchi berlusconiani”. Repubblica rivela anche altro: “In Parlamento parlano di almeno due contatti col Colle. Fonti riferiscono anche di un incontro, ma l’indiscrezione non riceve conferme ufficiali. Mattarella e Meloni in queste settimane hanno instaurato un rapporto rispettoso delle rispettive prerogative, di corretta collaborazione istituzionale”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il comunicato serale diffuso da Meloni si inserisce in questa strategia. “Chiarisce che i ministri dovranno condividere la linea atlantica e di sostegno all’Ucraina. Una posizione di cui ha certamente discusso con Mattarella. E che risponde alla sensibilità del Presidente, che non ha mai mancato di ribadire i capisaldi euroatlantici che un esecutivo deve garantire. Il Capo dello Stato vuole fare presto. Oggi partono le consultazioni. Il centrodestra salirà domani mattina. A definire in modo preciso i contorni dell’esecutivo e i profili dei ministri sarà anche il contesto internazionale. A Bruxelles in giornata è in agenda un appuntamento che rischia di diventare un caso. Si riuniscono i capi dei partiti che aderiscono al Ppe, in un summit che si svolge come d’abitudine a poche ore dall’avvio del Consiglio europeo. Per l’Italia andrà Antonio Tajani, al posto di Silvio Berlusconi”. (Continua a leggere dopo la foto)
In quella sede potrebbe essere sollevata la questione del posizionamento filo-russo del Cavaliere rispetto al conflitto in Ucraina. “Il rischio è che qualcuno metta addirittura in discussione la compatibilità di Forza Italia con i valori del popolarismo europeo”. Meloni intanto cerca di rassicurare gli alleati di Washington sulla linea del prossimo governo. “Tanto che nelle ultime ore – giurano fonti vicine alla Presidente di FdI a Repubblica – è entrata in contatto anche con l’ambasciata americana a Roma”. Ma adesso è tutto in discussione.
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