Con il ritorno sui banchi di scuola già fissato per lunedì 8 settembre, la domanda che milioni di famiglie italiane continuano a farsi è, intevitabilmente, quella legata alle regole che i ragazzi dovranno rispettare una volta rientrati in aula. A partire dal discusso utilizzo delle mascherine: per tutto l’anno scolastico da poco concluso, nonostante il parere contrario di tanti esperti, il governo ha imposto le protezioni per il viso agli studenti, scatenando feroci polemiche e diverse spaccature interne alla maggioranza che sostiene Mario Draghi. La sensazione, però, è che ancora una volta i giovani dovranno mettersi l’anima in pace.
Al momento non esistono ancora linee guida o aggiornamenti dei protocolli di sicurezza, segno che anche all’interno del governo il dibattito non ha portato a decisioni unanimi. Siamo fermi, al momento, alle vecchie raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico, che nel frattempo ha cessato di esistere: tenere le finestre aperte e indossare le mascherine, meglio se Ffp2. Allo studio dell’esecutivo ci sono nuovi sistemi di ventilazione meccanica controllata, con il nodo però legato ai costi e ai tempi di adozione.
Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ha spiegato: “Bisogna prepararsi, e in fretta. I dati ci dicono che la ventilazione è fondamentale e ormai esistono decine di device in grado di bloccare il virus per aerosol”. Un tema rilanciato dal virologo Fabrizio Pregliasco, per il quale è “fondamentale lavorare ora per adeguare i sistemi di ventilazione nelle scuole italiane per garantire l’attività didattica in presenza”. Secondo il Corriere della Sera, il costo dei sistemi di ventilazione localizzati sarebbe di circa 4 mila euro a classe.
Nell’incertezza di quello che accadrà, con il dubbio sulle reali possibilità che il governo doti ogni classe di un sistema di ventilazione adeguato, la sensazione è che si tornerà presto alle mascherine, le “museruole” come le chiamano gli studenti costretti ormai da tre anni a conviverci. Tanto che i presidi, consapevoli del caos generale in cui versa l’esecutivo Draghi, hanno già iniziato a invocarle: “La mascherina obbligatoria andrebbe ripristinata, non solo a scuola ma in tutti i luoghi ci sia affollamento”, ha detto Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ai microfoni di Radio Cusano Campus. Probabile che alla fine sia proprio questa la linea.
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