Il mondo del calcio continua a essere funestato di tragedie, ma neppure la visibilità di cui godono i giocatori pare smuovere la comunità scientifica, arroccata sulla inverosimile posizione secondo la quale non vi sia “nessuna correlazione”. Eppure, prima del 2021, non ricordiamo una tale scia di cosiddetti malori improvvisi, né ricordiamo un simile exploit di problemi cardiaci tra atleti, per definizione giovani, sani e robusti. Appena pochi giorni fa, la tragedia in campo di Raphael Dwamena; oggi diamo un’altra notizia tristissima per gli appassionati di sport ma non solo: a soli 32 anni se ne è andato George Chigowa, ex portiere della nazionale dello Zimbabwe, si è accasciato al suolo mentre si trovava nel proprio appartamento in Sud Africa e, nonostante i primi soccorsi, non c’è stato nulla da fare. Purtroppo, già nei mesi scorsi George Chigowa aveva avuto problemi cardiaci: durante un allenamento con lo SuperSport United, nonostante non fosse tesserato, aveva accusato malesseri lo scorso luglio, ma a detta dei compagni nulla lasciava presagire un evento così definitivo e tragico. (Continua a leggere dopo la foto)
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George was a great club man, a gentle giant loved by current and former player and everyone at the club. Even though his official time with SuperSport United ended in June 2023, he was a regular visitor to the training ground and stadium to support the team. pic.twitter.com/b7IcRNvEAY
— SuperSport United FC (@SuperSportFC) November 15, 2023
Il “Gigante buono”
L’atleta classe 1991 ha iniziato la sua carriera nei Gunners, per poi passare alla Dynamos. Dopo un anno allo SuperSport United, con cui aveva vinto la Coppa di Lega sudafricana nel 2014, per poi trasferito al Polokwane City, squadra per la quale ha militato fino allo scorso 2020. George Chigowa ha difeso le porte dalla nazionale dello Zimbabwe in otto partite. Chigowa ha vinto la Coppa d’Africa con lo Zimbabwe vincendo anche la Coppa COSAFA (competizione annuale riservata alle squadre nazionali di calcio dell’Africa meridionale) nel 2017 e nel 2018. Amatissimo in tutta l’Africa, era soprannominato il “Gigante buono” per via del fisico imponente e dei 195 centimetri di altezza, ma con un sorriso sempre stampato sul volto, come ricordano amici e colleghi e come leggiamo su Il Giornale d’Italia. “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici sia in Sud Africa che in Zimbabwe durante questo momento difficile e molto triste – è il comunicato rilasciato dalla dirigenza dello SuperSport United – Possa la sua anima riposare in pace. George era un grande uomo del club, un gigante buono amato dai giocatori attuali ed ex e da tutti nel club. Anche se il suo periodo ufficiale con noi è terminato nel giugno 2023, era un visitatore abituale del campo di allenamento e dello stadio per sostenere la squadra”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Stillicidio di “malori” tra i calciatori
Come accennato, vi è uno stillicidio di calciatori e atleti in genere. I due più noti sono vivi, ma hanno subito gravissimi problemi cardiaci, ovvero due colonne del leggendario Ajax degli anni Novanta: Marc Overmars, che non si è ancora ripreso, ed Edwin van der Sar.
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