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M5s, fratelli coltelli. Rousseau, direttorio e Conte: è caos su tutto

Pubblicato il 22/02/2021 14:31 - Aggiornato il 22/02/2021 15:38

Hanno cambiato e rinnegato tutto, tranne una cosa: il fatto di cambiare e rinnegarsi sempre. Tre gli impegni di cui deve occuparsi il Movimento, che vengono riferiti dalla Repubblica e che porteranno la formazione a ridisegnarsi nel suo complesso: “Eleggere i cinque membri del nuovo direttorio, definire i propri rapporti (oggi pessimi) con la piattaforma Rousseau, ritagliare un ruolo per l’ ex presidente del Consiglio”.”Spero che il M5S possa accogliere Giuseppe Conte il prima possibile”, dice Luigi Di Maio.

Uno tra i nodi da sciogliere di cui la formazione deve occuparsi, prima del direttorio, è il conflitto con Davide Casaleggio e la sua struttura tecnico-politica.

In attesa di indicazini temporali, dietro le quinte ci si organizza per entrare nella “segreteria”. L’area dibattistiana rimasta orfana  potrebbe puntare su Antonella Laricchia, la quale ha commentato il post Facebook quando Crimi ha annunciato l’espulsione dei senatori che avevano votato no: “Questa scelta è l’ennesima prova d’ inadeguatezza di una classe dirigente miope, che sembra vivere su Marte e sta affossando il M5S in pochi anni. E credo che tu sia solo la punta dell’ iceberg”.

Un altro nome in pista è quello di Danilo Toninelli, “un altro poco convinto della scelta sul nuovo esecutivo”. Si parla della vicepresidente al senato Paola Taverna, alla quale molti 5S contestano “il fatto di non aver rispettato una norma interna, cioè quella di non ricevere le indennità di carica, cosa che lei invece ha fatto”. “Ma quei soldi li ho donati alla Protezione civile”, risponde.

Poi troviamo l’eurodeputato Dino Giarrusso, 2unico ad aver ufficializzato la propria corsa ieri su Repubblica”.