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L’ultima trovata del governo: a scuola d’estate “per recuperare lezioni e socialità”

Pubblicato il 28/04/2021 11:41

Nel caos generale in cui versa il settore dell’istruzione da ormai oltre un anno, con il nuovo ministro Patrizio Bianchi parso appena più consapevole della situazione rispetto alla pessima Lucia Azzolina, succede anche di trovarsi di fronte idee geniali come l’ultima balenata nella mente degli esponenti del governo Draghi: mandare a scuola i ragazzi anche d’estate. Sì, avete letto bene, sfruttare i mesi compresi tra giugno e agosto per recuperare ore di lezione perdute nel corso dell’ultimo anno, con 500 milioni di euro pronti a essere distribuiti agli istituti in base al numero di alunni iscritti.

L'ultima trovata del governo: a scuola d'estate "per recuperare lezioni e socialità"

Il Piano Estate, illustrato dall’esecutivo, prevederà laboratori, attività incentrate su arte, musica e sport, percorsi sulla legalità e sulla necessità di difendere l’ambiente. Con l’obiettivo, spiegato nel dettaglio da Bianchi, di costruire “un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia e che intende però valorizzare anche le buone pratiche nate durante l’emergenza”. Le attività saranno integrate con quelle degli enti locali.

Il calendario varato al momento dal governo prevede che a giugno ci si concentri soprattutto nel rafforzamento dell’apprendimento, con i mesi di luglio e agosto più incentrati, invece, sul recupero di spazi di socialità, anche grazie a iniziative come i Campus e l’accoglienza. Il coinvolgimento degli studenti dovrebbe essere su base totalmente volontaria, così come quello dei docenti.

Un programma pieno di ostacoli, però, come fatto notare in queste ore da alunni e genitori. A partire dagli esami del primo ciclo e quelli di maturità che terranno notevolmente impegnati i professori, fino ad arrivare agli spazi scolastici da sfruttare, come indicato dal ministero, e che in diversi istituti non sono adeguati alle proposte. Di qui ai prossimi mesi, c’è da scommetterci, ne vedremo delle belle.

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