Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene presso l’Università di Pisa e Assessore Sanità e Benessere animale per la Regione Puglia guidata da Michele Emiliano, si è lasciato andare sulla sua pagina Facebook a una considerazione che ha del clamoroso. Sotto il titolo “Richiamo per tutti”, è arrivato a dire: “La strategia da seguire allora è piuttosto semplice: convincere a vaccinarsi chi ancora non lo abbia fatto. Il Green pass obbligatorio – anche per respirare – credo sia la via più efficace e dai costi più accettabili”. Un’affermazione inaccettabile e gravissima. (Continua a leggere dopo la foto)
Loplaco dal 2005 al 2015 ha lavorato presso il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC) a Stoccolma, dove è stato capo del programma per le malattie prevenibili da vaccino. Era già stato nominato lo scorso 9 marzo dal presidente Emiliano responsabile della struttura speciale di progetto “Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche”. Nel suo assurdo post su Facebook scrive: “Non so se ancora non sia chiaro a tutti: per uscire dalla emergenza pandemica bisogna vaccinare, vaccinare, vaccinare”. (Continua a leggere dopo la foto)
Scrive Lopalco in pieno delirio d’onnipotenza: “Per evitare che la circolazione del virus prenda forza è necessario che una quota sempre maggiore di popolazione presenti un livello sufficiente di immunità per evitare lo stato di portatore e, quindi, di diffusore del virus. Per ottenere questo risultato si può scegliere la via inglese: si vaccina chi vuole e via le misure restrittive finché il sistema sanitario regge. Il virus riprende forza ed è sotto gli occhi di tutti cosa vuol dire in termini di sofferenza e perdita di vite umane. L’alternativa è accelerare l’immunizzazione attraverso la vaccinazione”. (Continua a leggere dopo la foto)
Dopo il folle passaggio sull’obbligo di Green pass anche per respirare aggiunge: “I vaccini nei frigoriferi ci sono: offriamo la dose di richiamo a tutti coloro che abbiano completato il ciclo vaccinale da più di sei mesi. Messaggio chiaro e comprensibile per chiunque. Senza venir meno al principio della priorità che sarebbe rispettato perché si seguirebbe comunque l’ordine utilizzato nella somministrazione delle prime e seconde dosi. Richiamo va fatto, dunque, a tutti gli italiani”.
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