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Londra, la pandemia è già finita, ma l’Italia continua a torturare chi non si vaccina

Pubblicato il 05/01/2022 13:51 - Aggiornato il 07/12/2022 18:20

I dati che continuano ad arrivare (anche) dal Regno Unito ci fanno capire che sostanzialmente la pandemia è finita. Eppure in Italia si continuano a torturare i non vaccinati, ad inasprire le restrizioni e a prolungare lo stato d’emergenza. A Londra – riporta anche Repubblica – la prima città colpita duramente da Omicron nel Regno Unito e una delle meno vaccinate nel Paese, ci sono dati molto positivi. L’ondata di Omicron a Londra ha raggiunto il “plateau”, soprattutto nella fascia di età tra 18 e 50 anni. Che cosa sta succedendo dunque nella capitale britannica? (Continua a leggere dopo la foto)

“Nonostante ieri sia stato registrato il record di nuove infezioni nel Regno Unito (oltre 218mila) e oggi sia risultato positivo (per la seconda volta in pochi mesi) anche il leader laburista Sir Keir Starmer, accade che i casi di Coronavirus a Londra sono scesi del 20% circa rispetto al picco del 22 dicembre scorso. Mentre, come nota il Financial Times, i casi tra i 20 e i 34 anni, che inizialmente hanno rappresentato la fascia più colpita dall’ondata, sono calati di oltre un terzo nelle ultime due settimane”. Non solo. Anche i ricoveri in ospedale stanno scendendo sensibilmente da qualche giorno. (Continua a leggere dopo la foto)

Se fino a metà gennaio crescevano del 60% sulla settimana precedente, ora siamo al 18% “e in alcuni casi a Londra anche in singola cifra percentuale”, ha detto Chris Hopson, il titolare della logistica e dei rifornimenti della sanità pubblica britannica “Nhs”. Anche il numero complessivo di pazienti degenti in ospedale per Covid ha rallentato la sua corsa a Londra: dal +66% del 26 dicembre ora si è scesi al +32%, con 4mila persone attualmente in cura nelle strutture mediche della capitale. (Continua a leggere dopo la foto)

Come confermato anche ieri in conferenza stampa, Boris Johnson non vuole imporre altre restrizioni anti Covid né andare oltre le mascherine al chiuso (che comunque molti continuano a non indossare), il lavoro da casa e i passaporti vaccinali a stadi e concerti (che non vengono controllati quasi mai). Attualmente nel Regno Unito ci sono “solo” 15mila ricoverati per Covid. Quelli di Londra sono dati positivi, dunque. Secondo Tim Spector, professore di epidemiologia genetica al King’s College di Londra, “il calo di infezioni a Londra somiglia a quello registrato già in Sudafrica”, dove è dilagata inizialmente Omicron per poi far segnare, secondo i dati ufficiali, un calo sensibile di nuovi casi.

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