Il direttore della Verità Maurizio Belpietro, in un editoriale pubblicato oggi sul suo giornale, si è addentrato fra le carte e i rumors dell’inchiesta che sta coinvolgendo la Giunta di Giovanni Toti in Liguria. E ha portato alla luce una clamorosa differenza di trattamento fra gli “amici” dell’imprenditore Aldo Spinelli a seconda che siano di destra o di sinistra. “Non conosco Spinelli e quindi mi attengo a ciò che leggo”, è la considerazione di Belpietro. “Tuttavia non posso non notare che tutto il clamore suscitato dalle gite in barca con il governatore della Liguria, non hanno ottenuto altrettanta risonanza quando a rilassarsi sullo yacht dell’imprenditore erano altri politici“. Poi il direttore de La Verità cita il titolo di un articolo uscito su un giornale locale nel novembre 2021: “Il Pd genovese sale a bordo per una lasagnata radical chic“. E nell’articolo si raccontava della “gita” sul panfilo di Spinelli a cui avrebbero partecipato l’ex ministro Burlando e alcuni esponenti importanti del Pd. (continua dopo la foto)
L’incontro sarebbe servito a decidere il candidato del centrosinistra per le elezioni amministrative genovesi. E allora, si chiede Belpietro, “perché quelli del Pd devono discutere con Spinelli dell’aspirante Sindaco che vogliono schierare? Vero che l’imprenditore è stato consigliere comunale nei banchi della sinistra. Ma perché Burlando deve andare a discutere le decisioni del Pd con Spinelli?”. Domanda che secondo il direttore resterà senza risposta. Però, fa notare Belpietro, quello che sappiamo è che l’imprenditore calabrese era molto vicino al Pd, tanto da avere assunto alle proprie dipendenze diversi esponenti del partito. Compreso il segretario provinciale. “Ma Spinelli pare sia anche un uomo molto generoso”, prosegue il direttore. “Non tanto per i 74.000 Euro che in quattro anni sono stati donati con regolari bonifici al comitato elettorale di Toti. Parlo dei 261.000 Euro che, nel lontano 2021, quando Giuseppe Conte era ancora presidente del Consiglio e i 5Stelle in maggioranza, furono versati alla Casaleggio Associati“. (continua dopo la foto)
Spinelli, secondo quanto riporta Belpietro, risultava fra i primi quattro clienti della società creata dal fondatore del Movimento 5 Stelle insieme a Beppe Grillo. “Quando nel febbraio del 2022 il nostro Giacomo Amadori pubblicò l’elenco dei clienti dell’azienda di consulenza”, sottolinea il direttore, “nessuno si chiese perché un imprenditore portuale, anzi due, dovessero contribuire così generosamente al bilancio di una società di consulenza molto vicina ai grillini“. Belpietro quindi stigmatizza i silenzi che hanno sempre circondato le amicizie e gli affari di Spinelli con esponenti della sinistra. “Cioè”, scrive il giornalista, “tre anni fa era tutto normale, tutto regolare. Poi, però, il pagamento di qualche cena elettorale e di alcuni manifesti, pur essendo regolarmente dichiarato, fa scattare l’accusa di corruzione“. Conclude Belpietro: “Se in barca ci va Toti, è un magna magna. Se ci vanno Burlando e compagni, invece, è solo una lasagnata. Radical chic”.