Ormai è tutto molto chiaro. L’Europa si sta trasformando in un “vampiro Green” che, con la scusa dell’ambiente, vuole morderci al collo per ridurci veramente al verde. Il piano è quello di attaccare le nostre ricchezze private. Niente a che vedere con le illusioni ambientaliste alla Greta Thunberg e a un mondo di ciclisti e di pedoni spensierati. Stiamo parlando di soldi, di ricchezze e di potere. Come sempre. Perché se il piano europeo sul Green andasse in porto, ci troveremmo in un mare di guai. Hanno iniziato con la crociata contro macchine e automobilisti, che vede solerti esecutori i nostri amministratori di sinistra. Con i limiti di velocità a 30, poi a 10, poi a zero chilometri l’ora. Adesso si passa alle abitazioni. Che seguendo i dettami dell’Unione Europea costerebbero cifre enormi in ristrutturazioni. Partiamo dalle auto: la direttiva su quelle elettriche rischia di azzerare la filiera produttiva europea di auto a trazione termica. Per lasciare il campo alla produzione cinese. (continua dopo la foto)
Risultato: centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio. E i grandi gruppi automobilistici che delocalizzano la produzione in Cina. Volkswagen o sta già facendo e altre seguiranno a breve. Un regalo a Pechino e una mazzata terrificante per la nostra economia. Ma sulle abitazioni, la questione è ancora peggiore. Anche se la stangata è stata rinviata, c’è un obiettivo preciso. Quello di costringere tutti a ristrutturare i propri edifici, soprattutto quelli più antichi o comunque di vecchia costruzione. Un progetto che per l’Italia, per la tipologia del patrimonio immobiliare e il tipo di abitazioni, sarebbe devastante. Si dovrebbe intervenire su pannelli solari, pompe di calore, ma anche serramenti a tenuta stagna, isolamenti delle pareti e così via. Per evitare dispersioni di calore. Un progetto che non convince molti esperti, che hanno già lanciato l’allarme sulle possibili conseguenze negative di un simile intervento. (continua dopo la foto)
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Ma anche se si rivelasse positivo, il cambiamento richiesto avrebbe costi enormi. Si parla di decine di migliaia di Euro per ogni famiglia o proprietario di case. Oltretutto si parla di milioni di interventi per lavori di ristrutturazione, che porterebbero a un ulteriore aumento dei prezzi. E dopo il pasticcio del superbonus 110%, chi si fiderebbe più di eventuali aiuti statali? E’ ovvio che la maggior parte delle persone non potrebbe permettersi i lavori richiesti, pena vedersi azzerare il valore dell’immobile. Ma qui subentra la “terza fase” del diabolico piano di Bruxelles – con la complicità dei governi europei. A renderlo chiaro è stato il ministro francese Bruno Le Maire. Che in vista dell’Eurogruppo di marzo ha puntato direttamente il dito sui risparmi “fermi” sui conti correnti nei 27 Paesi europei. E 1.600 di quei miliardi ai quali vorrebbe attingere Le Maire sono nostri. In Italia. Sono i soldi che state faticosamente risparmiando per vivere e per lasciare qualcosa a figli e nipoti. (continua dopo la foto)
Ebbene, il ministro francese vorrebbe sottrarvi quei soldi, o almeno una cospicua parte, per finanziare la “transizione verde”. Spalleggiato in questa idea dalla Presidentessa Ue Lagarde e, anche se con qualche distinguo in più, dal nostro Mario Draghi. Che quando parla di “unire gli sforzi di tutti i Paesi che compongono l’Europa”, non dice niente di molto diverso dagli altri due. Non a caso, in questo quadro fosco da neo feudalesimo in arrivo si infila come un topo nel formaggio il Corriere della Sera. Sempre pronto a raccogliere i “suggerimenti” che arrivano dall’alto. Il quotidiano milanese ha calcolato a quanto ammontano gli asset ereditari delle famiglie italiane. Guarda un po’ che caso, i soldi che vorreste lasciare ai vostri eredi. Si parla di 200 miliardi di Euro. E’ il nostro tesoro, e qualcuno sta pensando di metterci le mani sopra. Ci vogliono chiusi in case supercompresse, senza auto, vaccinati a ripetizione contro malattie X immaginarie. E ci vogliono poveri e malleabili. Siamo avvisati. Sta a noi accettarlo oppure, finalmente, riprendere in mano le nostre vite.
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