Incapace di risolvere i problemi, costretta a ricorrere al guinzaglio per i cittadini come unico strumento di contrasto a un’emergenza sanitaria che ha messo a nudo, ancora una volta, tutte le debolezze dell’Unione Europea. Che ha firmato, abbagliata dagli annunci trionfali, contratti onerosissimi con le multinazionali del farmaco, trovandosi poi a fare i conti con ritardi, dosi consegnate in minima parte e un’efficacia tutta da dimostrare. E così, dalle parti di Bruxelles, ecco tornare subito di moda parole come “passaporto sanitario”, presentato come “l’unico modo per tornare a una vita normale in tempi brevi”.
Su Twitter, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha tracciato la strada: “L’obiettivo è fornire la prova che una persona è stata vaccinata, dare i risultati del test per coloro che non sono stati ancora vaccinati, dare informazioni sulla guarigione da Covid 19”. Il tutto accompagnato dalla promessa dell’Ema di uno snellimento nelle procedure, così da rendere l’operazione di vaccinazione il più rapida possibile per i cittadini che decideranno di ricevere la somministrazione.
Il tutto accompagnato dall’accelerazione sul fronte del tanto discusso passaporto sanitario, ribatezzato “digital pass”, al centro delle ultime discussioni tra i leader europei. Il vicepresidente della Commission Ue Margaritis Schinas ha anticipato come “in tempi straordinari servono strumenti straordinari, e dobbiamo essere sicuri che l’Ue presidi questa area invece di farsi imporre decisioni prese altrove”. La stessa von der Leyen ha poi raccontato di contatti intensi tra Google, Apple e l’Oms per trovare una soluzione nel rispetto della privacy e della sicurezza”.
Tirando le somme, l’Ue ha già firmato accordi svantaggiosissimi con le multinazionali del farmaco, che hanno fatto soldi a palate senza nemmeno rispettare gli impegni presi sul fronte delle forniture. E si trova tra le mani un farmaco dall’efficacia ancora dubbia, come sottolineato anche da diversi scienziati che hanno evidenziato i casi di positività registrati in alcuni pazienti che si erano sottoposti al vaccino. Nonostante tutto, a Bruxelles si è deciso di proseguire lungo la strada del passaporto sanitario. Vista l’incapacità di risolvere i problemi, l’unica soluzione diventa quella di imporre altre costrizioni.
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