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“La crisi della critica è solo una delle manifestazioni della crisi generale e profonda della…”

Pubblicato il 26/07/2021 08:34

Analisi e Citazioni di Lorenzo Borrè.
“La crisi della critica è solo una delle manifestazioni della crisi generale e profonda della società. Esiste uno pseudoconsenso generalizzato e la critica e il mestiere dell’intellettuale restano oggi intrappolati nel sistema molto più di quanto non accadesse in passato; tutto è mediatizzato, le reti della complicità sono quasi onnipotenti. Le voci discordi o dissidenti non vengono soffocate dalla censura o dagli editori che non osano più pubblicarle, ma dalla commercializzazione generalizzata. La società contemporanea ha la capacità tremenda di soffocare ogni vera divergenza, tacendola o facendone un fenomeno tra gli altri, commercializzandola come tutto il resto; tutto questo, con la complicità del pubblico che è tutt’altro che innocente perché sta al gioco e si adatta a ciò che gli viene dato. L’insieme è strumentalizzato e utilizzato da un sistema assolutamente anonimo che non è guidato da un dittatore, da una manciata di grandi capitalisti o da un gruppetto di opinion makers: è un’immensa corrente storico-sociale che va in questa direzione e che fa sì che tutto perda significato. La televisione ne è l’esempio migliore. Il culto dell’effimero esige anche un’estrema contrazione: lo spot televisivo di dieci secondi è considerato il medium più efficace – è lo spot che si utilizza nelle campagne presidenziali americane, che non contiene nulla di sostanziale e serve solo a dare voce alle insinuazioni diffamatorie. Sembra che sia l’unica cosa che lo spettatore sia in grado di assimilare. Ciò è vero e falso al tempo stesso. L’umanità non ha subito un processo di degenerazione biologica, e la gente è ancora capace di prestare attenzione a un discorso più lungo e articolato, ma è vero che il sistema e i media “educano” – cioè sistematicamente deformano – la gente. È una cospirazione, non in senso poliziesco, ma in senso etimologico: tutto “respira insieme”, va nella direzione di una società in cui ogni critica perde efficacia.”
Cornelius CASTORIADIS