Nonostante l’Europa abbia da tempo dichiarato guerra alle eccellenze alimentari italiane, mettendo nel mirino tanti nostri prodotti penalizzandoli con regole sempre più assurde, il Bel Paese può comunque sorridere. Più forte di ogni tentativo di sabotaggio da parte di Bruxelles, la produzione alimentare ha infatti fatto registrare una crescita in controtendenza con un aumento dello 0,5% a giugno rispetto allo stesso periodo del 2022, spinta anche dal turismo estivo. Il tutto a fronte di un calo dello 0,8% a livello generale. Questo il quadro emerso dall’ultima analisi della Coldiretti, basata sui dati Istat relativi alla produzione industriale a giugno 2023. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Si tratta della dimostrazione – ha sottolineato la Coldiretti – della capacità della filiera agroalimentare nazionale di garantire l’approvvigionamento anche della filiera turistica nonostante uno scenario segnato dall’impennata dei costi di produzione e dalle difficoltà nel commercio internazionale”. Nell’estate 2023, il cibo è stata la voce più importante del budget della vacanza in Italia, con un terzo della spesa turistica destinata alla tavola. La conferma di quanto le nostre eccellenze siano ancora apprezzate in tutto il mondo. (Continua a leggere dopo la foto)
A sorprendere è poi un’altra notizia: il ritorno dopo 2.000 anni dell’olio dell’antica Pompei, con le prime bottiglie stappate per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell‘Unesco. Ad annunciarlo è stata la stessa Coldiretti con Unaprol e Filiera Italia, nell’ambito della presentazione del logo ufficiale per la candidatura della “Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Umanità” promossa al Parco Archeologico a Pompei dai ministri dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano. (Continua a leggere dopo la foto)
A rendere possibile il ritorno sulle tavole dell’olio di Pompei è stato il lavoro di Coldiretti e Unaprol assieme al Parco Archeologico nel recupero e nella valorizzazione degli antichi uliveti siti tra le rovine dell’antica città romana. In totale, circa 350 alberi di varie epoche sono tornati alla produzione: l’olio è stato chiamato “Pumpaiia” per onorare l’antichissimo nome della città. Oggi questo miracolo arriva al Circo Massimo grazie all’iniziativa di Coldiretti e Unaprol nell’ambito del Villaggio contadino al Circo Massimo con la partecipazione del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini oltre al ministro della Salute Orazio Schillaci, dello Sport Andrea Abodi e il Presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, insieme al Segretario Generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo e al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, accanto a migliaia di agricoltori giunti da tutte le parti d’Italia a sostegno della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.