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“Da dove nasce il catastrofismo ambientalista”. Raffaella Regoli: “Ecco cosa ci dicevano nel 1990”

Pubblicato il 08/08/2023 14:52

Non passa giorno, ormai, senza che sui giornali o nei talk show si sentano previsioni catastrofiche sul destino dell’uomo e del pianeta Terra nei prossimi anni. Scenari da film apocalittico che cambiano di volta in volta nelle congetture, a seconda della versione dell’esperto di turno, ma condividono sempre le stesse accuse: stiamo distruggendo il nostro mondo e finiremo per farlo davvero se non ci dirottiamo in tutta fretta verso una “rivoluzione Green”. Argomentazioni che, in realtà, hanno radici molto più antiche di quanto possiamo immaginare. Raffaella Regoli, giornalista autrice di tanti servizi del programma Fuori dal Coro su Rete 4, ha condiviso sul proprio profilo Telegram un articolo pubblicato sul Corriere della Sera nel 1990. Il titolo è già di suo piuttosto emblematico: “Fermate l’uomo entro il 2030”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel testo, firmato da Franco Foresta Martin, auspica una riduzione dell’impiego di combustibili fossili, il ricorso al riciclaggio, l’eliminazione delle carni dalla tavola dei cittadini, politiche per il controllo della crescita demografica. Tutte indicazioni fornite, all’epoca, dal Worldwatch Institute, centro di ricerca americano autore ogni anno di una sorta di “check up” del pianeta. Il leader dell’organizzazione, Lester Brown, invocava un cambio di rotta entro il 2030. In caso contrario “degradazione ecologica e declino economico si rafforzeranno a vicenda, causando la scomparsa del tessuto sociale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Non erano mancate, già all’epoca, polemiche e accuse di catastrofismo. Ma l’articolo ha comunque il merito, secondo Raffaella Regoli, di aprire uno spaccato sulle radici, antiche, del “catastrofismo del socialismo liberale”. Per la giornalista è emblematico come il testo sia del 1990, “quando la narrazione della criminalizzazione della C02 cominicava a prendere piede”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Un flusso di informazioni tutte indirizzate verso lo stesso obiettivo, la criminalizzazione dell’uomo e delle sue azioni. Finanziato “dalle società petrolifere e dalle multinazionali, che sono poi le stesse che cominciano a manipolare il clima” ha concluso Regoli. Invitando tutti a tenere le antenne drizzate di fronte alle previsioni apocalittiche dei profeti contemporanei.

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