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Italexit è già un successo: il partito di Paragone al 4%

Pubblicato il 06/08/2020 11:05 - Aggiornato il 06/08/2020 12:16

Un esordio col botto, con numeri impressionanti che hanno già fatto scattare più di un campanello d’allarme tra gli esponenti degli altri partiti italiani. No Europa per l’Italia – Italexit, la nuova formazione lanciata dal senatore Gianluigi Paragone, è infatti già volata al 4% secondo gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani. Dati che, associati a quelli che vedono i cittadini del Bel Paese sempre meno soddisfatti dell’Unione Europea e delle sue dinamiche, confermano la bontà di un’iniziativa destinata a far parlare di sé.

Italexit è già un successo: il partito di Paragone vola al 4%

A fotografare gli umori dello Stivale è stato l’Istituto Piepoli, che nella sua ultima rilevazione ha rivolto agli intervistati una domanda specifica: “Far uscire l’Italia dall’Europa è l’obiettivo del partito che Gianluigi Paragone sta fondando. Sareste propensi a votarlo?”. La percentuale di chi ha risposto “sì” è stata del 22%: facendo le dovute proporzioni a livello nazionale, il consenso intorno a No Europa per l’Italia – Italexit si attesta così al 4%, con un bacino potenziale del 6% (più di quanto Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi raccoglierebbero sommando le loro forze).

Italexit è già un successo: il partito di Paragone vola al 4%

Per quanto riguarda il resto del sondaggio, la forbice tra maggioranza e opposizione si è al momento assottigliata, soprattutto a causa degli autogol di Matteo Salvini. La Lega prosegue infatti nel suo momento no, perdendo ulteriormente terreno: era al 26,5% agli inizi di luglio 2020, si ritrova al 24% ad agosto, lasciando così per strada un altro punto e mezzo. Il blocco del centrodestra, che comprende anche Fratelli d’Italia e Forza Italia, passa così dal 47,5% al 47%.

Italexit è già un successo: il partito di Paragone vola al 4%

In crescita invece l’area di governo, che beneficia degli errori altrui per tirare il fiato e risalire dal 39,5% al 43,5%. Numeri che rendono così molto più incerto l’esito di un eventuale ritorno anticipato al voto, considerando anche le tante variabili in gioco: il premier Giuseppe Conte, per niente intenzionato a rinunciare anticipatamente alle chiave di Palazzo Chigi, ha d’altronde intensificato da tempo i contatti con Forza Italia per tutelarsi da un eventuale tracollo dei Cinque Stelle. L’intenzione dichiarata è quella di rimandare il più possibile il ritorno alle urne, un piano che trova perfettamente d’accordo più di un esponente azzurro.

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