Il Regno Unito, ad esempio non avendo mai aderito all’euro, è sempre stato un membro atipico dell’Unione europea, dalla quale è notoriamente uscito con il referendum sulla Brexit del 23 giugno 2016. Ora, in accordo con le voci sempre più insistenti e con le prese di posizione in particolare dei deputati conservatori, potrebbe recedere anche, addirittura, dalla Cedu, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, istituzione collaterale al Consiglio d’Europa, ed è altrettanto clamoroso: si tratta di una convenzione internazionale che la Gran Bretagna ha contribuito a fondare. Ora, vediamo i motivi e facciamo dapprima un passo indietro. Le prime crepe sono apparse già il 14 giugno dello scorso anno, allorché la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo intervenne nella vicenda dei 7 migranti che stavano per essere deportati in Ruanda. Il volo del rimpatrio fu bloccato su decisione del giudice dopo il ricorso a Strasburgo. Ora, ancora la questione delle migrazioni emerge in tutta la sua urgenza, dopo il naufragio dello scorso 12 agosto nel Canale della Manica, che ha cagionato 6 vittime. (Continua a leggere dopo la foto)
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I voli verso il Ruanda
Se in Italia il massiccio ed epocale afflusso non conosce un termine né una soluzione, in queste settimane il premier inglese, di origini indiane, Rishi Sunak è ancora alle prese con l’emergenza migranti nel Canale della Manica e tra i conservatori cresce la convinzione che i voli di deportazione debbano iniziare quanto prima, sicuramente prima delle elezioni del prossimo anno, se il loro partito vuole avere qualche possibilità di vittoria. Vi è, tuttavia, un deterrente notevole e risiede precisamente nell’articolo 3 dello statuto della Cedu, che sancisce il “Diritto all’integrità della persona”. Non è un’idea che Sunak abbia mai caldeggiato, invero. In passato l’ha definita “non necessaria“, ma avendo puntato la sua reputazione sul blocco delle piccole imbarcazioni di migranti, facendone uno dei suoi cinque impegni con il Paese, potrebbe ritrovarsi con le spalle al muro. Se i voli verso il Ruanda continueranno ad essere bloccati, riporta La Verità, a sua volta citando uno dei principali giornalisti della BBC, Nick Eardley, molti autorevoli membri dei conservatori e, tra essi, un ministro del governo Sunak, continueranno a promuovere e con maggior veemenza che negli ultimi mesi una uscita dalla Cedu. (Continua a leggere dopo la foto)
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La posizione del ministro dell’Immigrazione
Il ministro in questione è Robert Jenrick, titolare infatti del dicastero dell’Immigrazione, il quale non ha escluso “di ritirarsi dalla Convenzione”. Intervistato da Times Radio, ha dichiarato che il governo farà “tutto ciò che è necessario per difendere i propri confini”. Frattanto, in autunno la Corte suprema inglese dovrebbe esprimersi sul tema dei rimpatri sulla legge cosiddetta “Stop the boat bill”. (Continua a leggere dopo la foto)
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La Cedu
La Cedu è stata istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950, per assicurarne l’applicazione e il rispetto sia di fronte ai reclami dei singoli individui che alle richieste degli Stati. Attualmente ne sono membri 46 Paesi, dopo che a settembre la Russia è si è ritirata dalla Convenzione e con essa dalla Cedu.
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