Neanche il tempo di annunciare l’intervento sul traffico aereo, con un decreto pensato per contrastare il caro voli, che subito sull’Italia di Giorgia Meloni si è abbattuta l’ira dell’Unione Europea. Sempre lontana, lontanissima quando c’è da dare un mano alle famiglie in difficoltà e celerissima, invece, se in gioco ci sono gli interessi delle multinazionali. “I servizi della Commissione Ue hanno contattato le autorità italiane e attendono di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso della misura in questione” ha precisato Bruxelles in merito alle misure contenute nel Dl Asset. Una presa di posizione già vista in passato e che ha spinto molti analisti a parlare dell’ennesima, possibile trappola dell’Europa nei confronti dell’Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Arriva la tassa sulla carne”. L’Europa si piega a Bill Gates: come funziona e dove sarà introdotta
>>> “L’Italia come l’Urss”. L’attacco choc del Ceo di Ryanair al governo (e arrivano anche le minacce)
“La Commissione Ue sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, in linea con le norme del mercato interno dell’Ue – ha precisato ancora la Commissione, come riportato da Il Tempo – La concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi è di solito la migliora garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo liberalizzato e di grande successo dell’Ue”. (Continua a leggere dopo la foto)
“L’Europa ferma l’Italia”. L’ennesima trappola dell’Ue, uno sfregio
“Solo in casi specifici l’Ue, ad esempio rotte non adeguatamente servite dagli operatori di mercato, come da/per regioni remote, consente obblighi di servizio pubblico con regolamentazione dei prezzi per garantire sia la connettività territoriale che l’accessibilità, con il sostegno di fondi pubblici” ha concluso la Commissione. Ponendo subito le basi per un possibile scontro in merito alle nuove norme varate dal governo Meloni. (Continua a leggere dopo la foto)
All’intervento di Bruxelles ha fatto seguito la replica del ministro delle Imprese Adolfo Urso: “Il fatto che la Commissione Europea chieda, in base a quanto riportato da un portavoce della Commissione stessa, notizie sulle misure adottate contro il caro-voli è del tutto fisiologico e rientra nelle normali interlocuzione tecniche fra gli uffici. Del resto nella nota Ue si discorre di principi che sono pienamente rispettati dalle misure che si stanno varando a tutela degli utenti sulla base dei rilievi fatti dalle Autorità di controllo che operano a garanzia dei diritti dei cittadini e dell’efficienza del mercato”. La sfida a distanza sembra appena iniziata.