Malori improvvisi in successione, in un crescendo di paura e preoccupazioni. Questo lo scenario che si sono trovati a vivere, loro malgrado, i ragazzi che hanno partecipato alla riunione scout SeaManGeum, sulle rive del Mar Giallo in Corea del Sud. Giovani provenienti da ogni parte del mondo, accomunati dal progetto “Disegna il tuo sogno” e con l’obiettivo della fraternità mondiale. Costretti però a fare i conti con conseguenze inaspettate e decisamente spiacevoli. Come raccontato dal Messaggero, negli otto chilometri quadrati di terreno non c’erano infatti alberi e i ragazzi (tra i quali 1.200 italiani) si sono trovati a dover affrontare una condizione di caldo estremo, con tassi di umidità da record. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il risultato? “Circa 600 ragazzi hanno dovuto essere soccorsi per malori, il governo centrale è intervenuto con invio di ambulanze e camion refrigerati trasformati in rifugi e distributori di acqua fresca, la delegazione britannica (la più numerosa con 4mila ragazzi) ha deciso di ritirarsi e i belgi (1250) ci stanno pensando”. (Continua a leggere dopo la foto)
I media locali hanno usato parole molto dure, parlando di “vergogna nazionale” per la scelta del luogo e le carenze organizzative nonostante le previsioni meteorologiche fossero molto eloquenti. Alla fine è dovuto intervenire direttamente il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, ordinando l’invio di mezzi speciali come autobus climatizzati e anche un contingente di medici e infermieri militari. Una riunione d’urgenza del consiglio dei ministri ha inoltre deciso lo stanziamento di 4,6 milioni di dollari per gestire quella che è stata definita come una vera e propria “crisi”. (Continua a leggere dopo la foto)
Gli organizzatori hanno assicurato che la situazione sarebbe ora rientrata sotto controllo. Centinaia di giovani partecipanti sono stati presi in cura in un ospedale da campo installato sul sito, piuttosto isolato, nella provincia meridionale della Jeolla.