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“Covid come l’influenza”. Cade anche l’ultima barriera: cosa dovranno fare d’ora in poi i contagiati

Pubblicato il 07/08/2023 09:15 - Aggiornato il 07/08/2023 12:40

La pandemia è ormai alle spalle da tempo, nonostante i tentativi di qualche virologo di fare ulteriore allarmismo di tanto in tanto. E dalle prossime ore, ecco un ulteriore passo avanti verso il superamento definitivo dell’emergeza: prendere il Covid sarà come beccarsi un’influenza, senza più alcun obbligo né forte raccomandazione di rimanere a casa e con i contatti diretti che potranno tranquillamente auto sorvegliarsi, senza sottostare a nessuna particolare indicazione. Addio, dunque, anche agli ultimi rimasugli di quelle imposizioni gravate per mesi sulle vite degli italiani. Con le mascherine che saranno cestinate per sempre e tante domande, di contro, ancora senza una risposta. (Continua a leggere dopo la foto)
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Stop anche alla conta giornaliera dei contagi, il tutto nonostante una nuova campagna vaccinale già programma per l’autunno. Un ulteriore passo avanti accompagnato dalla rabbia di chi chiede ancora giustizia per quanto accaduto durante la pandemia. E pretende che i responsabili di certe decisioni, col senno di poi completamente sbagliate, rispondano di fronte agli italiani per quanto accaduto. (Continua a leggere dopo la foto)

“Niente più quarantena, vaccini facoltativi per fragili e anziani insieme agli anti-influenzali, bollettino non più giornaliero mentre una muova variante esplode nel Pacifico occidentale – ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’associazione insegnanti Anief – Ci sarà però una commissione d’inchiesta, anche perché migliaia di morti specialmente nei primi mesi si sarebbero potuti evitare: un segnale evidente delle ferite ancora aperte di quella lunga esperienza di costrizione e, in generale, dell’esigenza di verità e chiarezza sulla gestione della pandemia nel nostro Paese”. (Continua a leggere dopo la foto)

Alle pagine di Orizzonte Scuola, Pacifico ha poi affrontato il tema dei risarcimenti al personale sospeso nei mesi scorsi dal lavoro perché non vaccinato: “Sono tante ancora le domande senza una risposta. Anief è stato l’unico sindacato rappresentativo che ha cercato di tutelare in tutte le sedi il personale scolastico sospeso prima – 8mila docenti e Ata – e demansionato poi nella prima metà del 2022. Confidiamo, a questo punto, in un intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo, a cui ci siamo rivolti con il cuore pieno di speranza”.

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