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“Io non mollo, abbiamo il diritto di vivere!”, l’appello di Vittorio, in marcia verso Roma

Pubblicato il 27/04/2021 17:46 - Aggiornato il 27/04/2021 17:54

Vittorio Di Claudio, allenatore umbro della provincia di Perugia, come protesta per la situazione di totale abbandono in cui versa il mondo dello sport, 21 giorni fa ha iniziato lo sciopero della fame e il 25 aprile si è messo in marcia da Perugia a Roma dove è prevista la tappa finale. (Continua dopo la foto)

“Ho deciso di affrontare questo percorso a piedi fino a Roma e di iniziare lo sciopero della fame come azioni simboliche per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico sull’argomento. Ho capito che serviva un gesto estremo per cercare di far capire come si sente una persona oppressa e senza più nulla. Il governo sta facendo fallire tantissime attività, molte delle quali non riapriranno più. Conosco molte persone che piangono perchè non sanno come andare avanti. Io ho tolto il cibo e ho aggiunto la camminata estrema (senza mangiare). Sto violentando il mio corpo cosi come loro (al governo) stanno imponendo violentemente alle persone di vivere senza sostegni e lavoro. Non è arrivato nulla e se è arrivato qualcosa si trattava di poche briciole. Ho le vesciche ai piedi, male alle spalle per il peso dello zaino che trasporto, sono dimagrito 8kg e mezzo, perdo circa 500-800 grammi al giorno, e anche se sono allenato e consapevole di quello che sto facendo, è davvero pesante. Ma lo è anche per tutti coloro i quali, a causa della situazione in cui ci hanno infilato, stanno perdendo tutto. Voglio rappresentare queste persone. Io non mollo, abbiamo il diritto di vivere!”

Paola De Caro, vicepresidente di un’associazione sportiva dilettantistica di Roma, racconta: “Sto provando ad accompagnare il cammino che sta facendo Vittorio cercando di far conoscere il più possibile la sua storia, quello che sta facendo. Sono giorni e giorni che cerco di contattare tutte le istituzioni possibili e immaginabili. Ovviamente in primis, Valentina Vezzali che dovrebbe essere non un rappresentante mitologico, ma il rappresentante dello sport al governo. Ho inviato perfino una PEC al presidente della Repubblica Mattarella, contattato trasmissioni televisive… Ho chiamato e scritto a chiunque, ma nessuno mi ha mai dato risposta”. (Continua dopo la foto)

Il cammino di Vittorio terminerà a Roma il 1° maggio. Lì sarà percorso dal protagonista, insieme a chi lo aspetterà accogliendolo al traguardo, l’ultimo km da Piazza del Popolo fino a piazza Montecitorio. Paola aggiunge lanciando l’appello: “Vorrei che quando Vittorio arriverà a Roma, trovasse, oltre noi compagni di disavventura (associazioni e colleghi del mondo dello sport), qualcuno delle istituzioni”.

Sulla pagina Facebook di Vittorio si possono trovare ogni giorno dei video in cui lui racconta e testimonia il suo lungo e faticoso percorso. “Siamo in apprensione per le sue condizioni fisiche. Non capiamo come mai nessuno si sia fatto sentire, anche solo per mostrare interesse per il suo stato di salute. Ci fa inorridire il disinteresse generale e della classe politica. Noi abbiamo contattato anche tutti i giornali, ma non importa nulla a nessuno. È ovvio che poi il messaggio che arriva a queste persone che non vengono ascoltate è che con la protesta pacifica non si arrivi da nessuna parte”.