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Inps: i veri numeri su posti di lavoro persi e nuove assunzioni. Un Paese allo sbando

Pubblicato il 18/03/2021 15:58

Attività chiuse per sempre e che potevano essere salvate, ristori mai arrivati o giunti in quantità insufficienti, famiglie allo stremo, mancanza di capacità di riprogettare il Paese e rilanciarlo. Il lavoro sempre più un miraggio per tanti italiani. Ecco la fotografia che arriva dall’Inps. Nel mese di dicembre è stata misurata una perdita di posti di lavoro, confrontata con lo stesso mese dell’anno precedente, pari a 660.000 unità: -919.000 tra le tipologie contrattuali che non siano l’indeterminato, tra le quali si distingue l’intensa contrazione dei rapporti di lavoro a termine (-493.000 tra intermittenti, somministrati e a tempo determinato). (Continua a leggere dopo la foto)

Lo si legge nell’Osservatorio sul precariato dell’Inps ripreso da affaritaliani.it: “Il saldo annualizzato, ovvero la differenza tra le assunzioni e le cessazioni negli ultimi dodici mesi, mostra la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro (la differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente)”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Questo indice, che già stava diminuendo nel corso della seconda metà del 2019, è diventato negativo a febbraio (-27.000) ed e’ peggiorato a causa dell’emergenza sanitaria a marzo (-283.000) e ancor di più ad aprile (-623.000). Questo trend negativo è proseguito, seppur rallentando, e ha tocca il punto più basso a giugno (-812.000). A luglio è iniziata una tendenza opposta (- 758.000) che è proseguita lentamente fino a fine anno”. (Continua a leggere dopo la foto)

In tutto questo, il famoso “cambio di passo” che sarebbe dovuto arrivare con Draghi continua a non vedersi e il saldo di attività e imprese che chiudono continua a peggiorare di giorno in giorno. C’è un intero Paese da salvare, e almeno due generazioni che incominciano ad avere davvero paura del futuro.

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