Un esordio che anticipa quello che ci aspetterà nei prossimi mesi. E che non fa certo ben sperare. Non ha usato giri di parole, come suo solito, il fondatore e leader del partito Italexit Gianluigi Paragone. Ospite del programma Stasera Italia su Rete 4, l’ex senatore ha commentato le tensioni che hanno caratterizzato l’esordio di Ignazio La Russa come presidente del Senato, con tanto di clamoroso “vaffa” in diretta di Silvio Berlusconi e accuse al veleno tra i partiti che dovranno dar vita al prossimo governo. Una situazione potenzialmente esplosiva, con gli alleati (o presunti tali) che non hanno aspettato nemmeno un giorno prima di lanciarsi in sgarbi e ripicche, che potrebbero proseguire anche nei prossimi giorni. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo Paragone, quella tra gli esponenti dei principali partiti di centrodestra non può nemmeno più definirsi un’alleanza, quanto piuttosto “un cartello”: “A questo punto non si può più parlare di alleanza ma è un cartello perché le frizioni e le tensioni sono tali che è più corretto definirlo cartello invece che alleanza. E questo è evidente fin dalla scelta dei presidenti della Camera e del Senato”. (Continua a leggere dopo la foto)
Una definizione, quella di cartello, che assumerebbe ancora più significato “qualora Forza Italia dovesse andare sola alle Consultazioni con il presidente della Repubblica. È possibile che questo non accadrà, ma se dovesse accadere sarebbe uno strappo molto pesante. Vuol dire che non c’è un’unità di intenti nella formazione della squadra di governo e che le tensioni sono tali che possono esser il preambolo di inciampi futuri, anche a breve”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Non si può più definire alleanza quella del centro destra ma cartello” @gparagone prevede fuochi d’artificio al governo #StaseraItalia pic.twitter.com/EeTTbF5wkC
— Stasera Italia (@StaseraItalia) October 13, 2022
“Dal Pnrr, ai rapporti coin Bruxelles, dalle bollette, al caro energia o alle decisioni riguardo la campagna vaccinale secondo me potremo assistere a dei fuochi di artificio” conclude l’ex senatore. Il rischio, insomma, è che anche su temi come l’obbligo vaccinale la maggioranza possa sgretolarsi in fretta. Con gli italiani che potrebbero trovarsi a fare i conti con spiacevoli sorprese.
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