C’è chi ancora potrebbe pensare al ruolo di portavoce, anche quello di politici di spicco, come a un mestiere ingrato, frenetico, pieno di grane e avaro di soddisfazioni personali. Una lettura che poteva essere vera qualche anno fa, prima dell’arrivo dell’uragano Rocco Casalino. Ora, tutto è cambiato, e parecchio. L’uomo-ombra di Giuseppe Conte ha accumulato col passare dei mesi un potere crescente, fino a diventare tra gli attori principali del governo giallorosso. E a finire, ora, al centro della crisi scatenata da Matteo Renzi.
Sì perché se è vero che la frattura nasce soprattutto dalla rivalità tra due galli, Renzi e Conte, che non vogliono condividere il pollaio del totale asservimento all’Unione Europea, entrambi determinati a mostrare a Bruxelles di essere più fedeli del rivale, altrettanto vero è che nella partita c’è anche Casalino, e il suo non è ruolo secondario. Anzi. Stando a quanto rivelato dal Foglio, tra le richieste avanzate dal Rottamatore al premier per ricucire lo strappo ci sarebbe anche la sostituzione dell’ingombrante portavoce. Una richiesta, però, considerata inaccettabile da Palazzo Chigi.
Conte è sceso a patti con Renzi sul piano per la gestione del Recovery Fund, riscritto per assecondare gli appetiti di Italia Viva. È pronto a rinunciare alla delega ai servizi segreti. Ma Casalino no, quello non si tocca. La conferma del fatto che ormai il portavoce è diventato un vero e proprio doppio del premier, un secondo cervello che assieme al primo ragiona e pianifica ogni mossa. Una figura dal peso enorme, eccessivo per Renzi. Non a caso Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, ha già da tempo puntato il dito: “Quanto ancora dovremo sopportare Casalino?”.
Insomma tra le bizzarrie di questa crisi nata in seno a uno dei governi più inconcludenti della storia italiana, con un premier e il leader di uno dei partiti della maggioranza a litigare per gestire le briciole lasciate al Paese dall’Ue, c’è anche questo inedito: la situazione rischia di precipitare, nonostante i tentativi di mediazione, per colpa di un portavoce. Del quale Conte non vuole assolutamente privarsi e che Renzi, però, non può più sopportare. La conferma dell’esistenza di un vero e proprio “governo Casalino”.
Ti potrebbe interessare anche: Baci, sesso e bombole del gas. Da Cotticelli a Zuccatelli. Dalla padella alla brace