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“I vaccini si reinfettano di più?”. Anche i grandi giornali, ora, sollevano il dubbio

Pubblicato il 23/03/2022 10:43

I vaccini non evitano il rischio di reinfezione, anche se restano consigliati soprattutto per i pazienti più fragili, quelli veramente in pericolo in caso di contatto con il virus. Una tesi che in queste ultime settimane stanno sposando sempre più esperti, sottolineando come anche le persone con due o tre dosi possano andare incontro a più contagi in caso di contatto con il Covid. A ribadire questa possibilità è stata, attraverso le pagine del Corriere della Sera, la giornalista Margherita De Bac, che ha pubblicato un piccolo elenco di informazioni per fare chiarezza sullo stato attuale della pandemia.

Omicron 2, ha spiegato De Bac, “è un sottotipo di variante del virus Sars-Cov-2 diventata dominante in tutto il mondo tra gennaio e febbraio di quest’anno, dopo essere comparsa a novembre in Sudafrica. Questo sotto lignaggio, come è corretto chiamarlo, è responsabile per la crescita repentina dei contagi registrata nel mondo nell’ultimo mese”, con oltre 96 mila casi in 24 ore in Italia. È stato identificato anche “un Omicron 3 di cui non abbiamo sufficienti informazioni”.

Una variante contagiosa, “molto di più anche rispetto a Omicron, che già lo era rispetto a Delta, ad Alfa e al ceppo originale. È il virus respiratorio più contagioso mai visto nelle virologia moderna, grazie a un indice di trasmissibilità superiore a 10, più alto anche rispetto a varicella e morbillo”. Per quanto riguarda la pericolosità, però, i dati ci lasciano tranquilli, con le terapie intensive che non stanno subendo particolari pressioni visto che raramente i pazienti positivi finiscono, per fortuna, in ospedale.

Resta l’allarme per i pazienti fragili, quelli per i quali il contagio è davvero pericoloso. Per quanto riguarda i vaccini, per De Bac “proteggono dalla malattia grave e dal ricovero in ospedale, ma questo non evita il rischio di reinfezione: una persona vaccinata con tre dosi non è completamente al riparo dal contagio soprattutto se ha ricevuto il booster meno recentemente”. Reinfettarsi “appare difficile” secondo l’Oms, ma “non si può escludere”.

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