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I manganelli di PD, 5stelle e Draghi. Quando a menare erano i “compagni” nel silenzio di Tv e stampa (VIDEO)

Pubblicato il 01/03/2024 11:28
Gli scontri di Pisa, con l’uso di manganelli sugli studenti, hanno scatenato una polemica che ha coinvolto a 360 gradi le istituzioni. Da Mattarella alla Meloni, da Piantedosi a tutta la sinistra unita nella denuncia per un utilizzo della forza apparso a molti esagerato. Peccato però che quando gli stessi metodi venivano usati dai governi di sinistra o appoggiati dalla sinistra, allora tutto sembrava normale. E nessuno diceva una parola. Allora è giusto ricordare cosa succedeva con Conte e Draghi a Palazzo Chigi, per rinfrescare la memoria a tutti. Per esempio il 12 dicembre 2021, quando durante una manifestazione di studenti davanti all’Istituto Ripetta a Roma, un ragazzo rimase ferito e altri furono caricati e malmenati. “Questo è il vero volto di uno Stato che si finge democratico”, scrissero in quell’occasione i manifestanti, “e poi reprime gli studenti che lottano”. Scontri riportati nei video sui social che non indignarono affatto la sinistra al governo. E nemmeno le Tv e i giornaloni, sempre pronti a tacere quando serve. (continua dopo la foto)
Il 3 maggio del 2022 fu la volta dei pescatori, che protestavano per le condizioni disumane in cui si trovavano da tempo a causa delle politiche anti Covid e dei rincari dei prezzi dei carburanti. “Siamo alla fame”, denunciavano i lavoratori del comparto ittico. Anche in quel caso, durante una manifestazione a Roma, le Forze dell’Ordine intervennero con molta durezza contro chi protestava in piazza. Nel silenzio di tutti. Per non parlare di ciò che accadde nel febbraio del 2022. Quando assalti e manganellate furono riservati agli studenti che protestavano per la morte di un loro coetaneo, Lorenzo Parelli, un ragazzo di 18 anni morto durante un apprendistato in una fabbrica di Udine. Lamorgese fu severamente criticata dalle opposizioni per l’uso della forza spropositato da parte degli agenti. Ma da sinistra, tutti muti. E nessun cenno di dispiacere da parte delle alte istituzioni statali. Figuriamoci da Tv e giornali. Eppure ben 34 ragazzi, fra Roma e Torino, ne uscirono feriti e sanguinanti. (continua dopo il video) E quando con il governo Conte in carica, il 24 gennaio 2021, circolarono e divennero virali i video di un brutale pestaggio di studenti avvenuto addirittura all’interno di un liceo occupato, non si ricordano prese di posizione da parte dei mentori della sinistra. Roberto Vecchioni non andò in televisione a denunciare l’accaduto e a mostrarsi distrutto e in lacrime per le botte ricevute da quei ragazzini. Come invece ha fatto dopo la manifestazione di Pisa. La lista potrebbe continuare. Quello che emergerebbe, come al solito, è il doppiopesismo della sinistra italiana. Pronta a stracciarsi le vesti solo quando conviene, per polemica politica. Ma muta e ipocrita quando gli stessi metodi vengono usati dai propri rappresentanti. Le botte non sono tutte uguali. Dipende da chi c’è al governo. Picchiare gli studenti è “fascista” a intermittenza. Con Draghi, Conte e Lamorgese al governo si può fare, con la Meloni no. Non sarebbe meglio dire che non dovrebbe succedere mai, a prescindere da chi c’è al governo? Ed evitare di scatenare campagne d’odio contro le Forze dell’Ordine che rischiano di creare un clima di violenza e di tensione di cui non si sente davvero il bisogno?

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