Lanciafiamme sì, ma questa volta per bruciare il diritto di libera informazione. Ecco un altro inammissibile esempio di come in Italia si utilizzino i poteri speciali di taluni per offuscare la realtà dei fatti.
In seguito al provvedimento del presidente della Regione con cui si vieta “a tutti i medici e dirigenti della sanità pubblica in Campania di rilasciare liberamente ai giornalisti informazioni sulla situazione sanitaria” – riferisce la Repubblica- CdR TgR e Sindacato Unitario della Campania protestano.
“Il provvedimento della Regione che impedisce a medici e dirigenti della sanità pubblica di parlare con la stampa è inaccettabile così come la decisione di allontanare il Tgr Campania e altre testate dall’area da mesi riservata nei pressi dell’ospedale Cotugno”, dichiara il presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli.
“L’informazione non può essere emarginata”, prosegue Lucarelli dicendo: “Medici, infermieri, giornalisti hanno un ruolo fondamentale soprattutto in questa fase.. Invitiamo il rieletto presidente della Regione Vincenzo De Luca a ritirare questo atto ingiustificato e ingiustificabile”.
Un esempio eclatante di come si stia bloccando la libera informazione proviene da quanto successo con il programma Piazzapulita e che ci viene raccontato da Napolitoday.it. “Il direttore sanitario dell’ospedale Cotugno di Napoli ha cancellato l’intervista che era stata accordata a Giulia Cerino per Piazzapulita senza spiegazioni. Corrado Formigli, conduttore del programma che va in onda su La7, tramite un annuncio via social commenta: “Il problema, al solito, è l’informazione. Non la situazione delle strutture sanitarie. La Regione Campania imbavaglia i medici? Sarebbe grave mancanza di trasparenza”. E preannuncia: “Giovedì ce ne occuperemo con un’inchiesta bomba”.
Di contro, l’Unità di Crisi della Regione Campania -per la realizzazione di misure per l’emergenza epidemiologica da COVID-19- con una nota risponde: “Non vi è alcun bavaglio e nessuna limitazione del diritto di cronaca. In questa fase delicata, vi è solo la necessità di garantire, nella massima trasparenza, notizie oggettive, non distorte e tali da produrre ingiustificati allarmismi, e sempre rispondenti alla realtà. Per questo motivo, avendo lo scenario regionale sempre aggiornato, è l’Unità di Crisi a poter offrire questa garanzia, a vantaggio della verità e di tutti gli operatori dell’informazione”.