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Così il Guardian rivela come il governo italiano ha sabotato le inchieste sul Covid

Pubblicato il 25/10/2021 11:56

I parenti delle vittime del Covid in Italia stanno spingendo per un’inchiesta pubblica completa sulla gestione della pandemia da parte del governo poiché i documenti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) mostrano che i primi casi di Covid-19 registrati in 16 paesi europei hanno avuto origine dall’Italia. Questa notizia, però, nel nostro Paese non è stata riportata. Chi lo ha fatto a gran voce è il Guardian, il quale continua a essere molto attento su questa questione. Scrive il prestigioso quotidiano inglese: “L’Italia è stato il primo Paese occidentale a segnalare un focolaio e ha il secondo più alto numero di morti legate al Covid (131.335) in Europa dopo il Regno Unito (137.763). La prima trasmissione locale del contagio è stata diagnosticata a Codogno, cittadina lombarda a sud di Milano, il 21 febbraio 2020. Ma una commissione parlamentare istituita per indagare sulla gestione del coronavirus da parte del governo si concentrerà solo sul periodo fino al 30 gennaio 2020, giorno prima che fosse dichiarata l’emergenza nazionale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Questa è una delle tante vigliaccate del governo, che ha sostanzialmente tarpato le ali all’azione della Commissione, ponendo dei limiti di tempo e di spazio. Spiega il Guardian: “L’inchiesta esaminerà i focolai iniziali in paesi come la Cina e l’adeguatezza delle misure adottate da tali stati e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per evitare il contagio in tutto il mondo. Inizialmente era destinata a guardare in modo più ampio alla risposta del governo alla pandemia, specialmente nella fase iniziale mentre si affannava a contenere infezioni e decessi in rapido aumento. Ma la data limite è stata imposta dopo gli emendamenti dei politici del Partito Democratico, del Movimento Cinque Stelle e della Lega, che sono stati sostenuti dalla commissione a luglio”. (Continua a leggere dopo la foto)

Migliaia di parenti in lutto hanno firmato nei giorni scorsi una petizione per ampliare l’inchiesta prima che i termini vengano approvati la prossima settimana. Una petizione di cui abbiamo dato notizia noi e il Guardian appunto. “Dobbiamo abolire questi emendamenti scandalosi che sono uno schiaffo in faccia alle famiglie che vogliono solo sapere cosa è successo”, ha detto Consuelo Locati, un avvocato che rappresenta più di 500 famiglie che hanno intentato azioni legali contro il governo. Ha affermato che un’indagine completa sarebbe utile in termini di apprendimento dagli errori commessi e di una migliore preparazione del paese per future pandemie. (Continua a leggere dopo la foto)

Locati ha indicato i documenti dell’ECDC, visti dal Guardian, che mostrano che 16 paesi in Europa hanno registrato le loro prime infezioni da Covid-19 in persone che erano tornate dall’Italia. I contagi sono stati registrati tra il 22 febbraio 2020 e il 7 marzo 2020, pochi giorni prima che l’Italia entrasse in pieno lockdown nazionale. Locati ha dichiarato: “Le persone stavano lasciando i nostri confini senza essere controllate, il che ha contribuito alla diffusione del virus nel resto d’Europa – questo è un fatto serio che emergerebbe se si svolgesse un’indagine completa. Stanno cercando di scaricare la responsabilità man mano che emergono ulteriori informazioni, ma non possono più giocare a questo gioco”.

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