Franco Basone del Caffè Albesio di Cossato aveva ricevuto due accertamenti con sanzione e una notifica di chiusura per 5 giorni poiché, nei mesi scorsi, aveva accolto i clienti all’interno del bar andando contro il divieto. Presentato il ricorso con l’avvocato Enrica Borgna, oggi finalmente lo vince. Lui è un sostenitore della libertà di scelta. Non è No Vax e non è nemmeno un estremista dell’altro polo: lui semplicemente, come noi, ritiene che il diritto alla libera scelta debba esistere e debba essere difeso. (Continua dopo la foto)
“Non chiederò ai miei clienti se sono vaccinati, la ritengo una discriminazione che non ha senso”, dichiara l’imprenditore, aderente alla protesta #ioapro in aprile. Poi aggiunge: “Mi spiace fare questo paragone ma rende il mio pensiero – spiega -. Fuori da alcuni locali c’è il disegno di un cane con su una specie di croce che indica che non può entrare. Quello che ora ci chiedono di fare è la stessa cosa, non permettere di bere un caffè al tavolo alle persone che non hanno il green pass. E’ molto discriminante”.
L’esercente ha le idee molto chiare su come si comporterà: “Ci tengo a chiarire che sono cosciente che esiste il virus, e che non sono contro i vaccini in genere. Nel mio locale si osserveranno tutte le distanze imposte, il numero di persone, si dovrà tenere la mascherina quando è previsto, adotterò insomma tutte le precauzioni per una maggior sicurezza per me e per i clienti, ma non mi metterò a fare il vigile”. (Continua dopo la foto)
“Informalmente se ne parla con i clienti che non tutti sanno ancora bene come funziona. Ma i giovani in particolar modo sono d’accordo con me. La persona deve essere libera di scegliere se vaccinarsi o meno. Noi abbiamo già fatto altre battaglie e le abbiamo vinte. Ora per una questione di privacy e di morale mi sento di tornare a non condividere quello che ci viene chiesto e mi comporterò di conseguenza”, conclude Basone.