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Gravi imprecisioni sui dati inerenti ai prestiti erogati alle aziende: il MISE chiarisca

Pubblicato il 24/06/2020 20:10 - Aggiornato il 25/06/2020 08:35

Sono presenti insolite anomalie, per usare un eufemismo, sul sito del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), nella sezione inerente ai presiti richiesti e concessi alle aziende subordinati al decreto “Cura Italia” e al decreto “Liquidità”.

Nella homepage del sito fondidigaranzia.it, di diretta emanazione MISE, infatti, leggiamo che i finanziamenti statali richiesti (non quelli erogati) superano la cifra di 50 miliardi di euro: da ciò il lettore deduce che allo stato attuale queste richieste sono state solo depositate dalle aziende e sono ancora in attesa di terminare l’iter burocratico necessario per ricevere finalmente i fondi. 

Tutto bene quindi? 

Assolutamente no! Continuando la consultazione del sito, infatti, nei documenti allegati e scaricabili a sinistra della schermata, i finanziamenti richiesti si trasformano come per magia in “importi finanziati”. 

Vi rendete conto a quale livello di mistificazione sono arrivati gli organi di governo? 

Spacciano richieste di finanziamento per finanziamenti effettivamente erogati; ogni giornalista o cittadino che vuole conoscere lo stato dell’arte del celeberrimo decreto “Liquidità” può facilmente essere tratto in inganno e convincersi che tutti i finanziamenti richiesti siano stati effettivamente accreditati sui conti correnti delle imprese richiedenti. Siamo di fronte o ad un errore grossolano o ad vera e propria operazione di mistificazione da parte dei funzionari del MISE. 

È bene ricordare che sono moltissimi gli imprenditori che si stanno lamentando per i ritardi accumulati nell’erogazione dei finanziamenti. Il premier nei primi giorni di aprile aveva garantito massima efficienza procedurale ma è lo stesso capo della vigilanza di Banca D’Italia, il dott. Angelini, in data 11 giugno, a smentire il Presidente Del Consiglio: «Quanto ai prestiti, a giudicare dal grafico portato dalla Banca d’Italia è vero che c’è stato un miglioramento sul numero di erogazioni rispetto alle domande presentate, ma i valori degli importi restano deficitari rispetto al totale delle domande, poco sopra la linea dei 10 miliardi su un totale di 50 richiesti». 

Insomma, i miliardi erogati sono 10, non 50, come riportato anche nella seguente immagine elaborata sempre dalla Banca d’Italia.

Chiediamo che il MISE chiarisca per quale motivo sul loro sito vengono riportate informazioni erronee su un tema così delicato al quale è legato il futuro di migliaia di imprese italiane.