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Giornalisti russi in studio, Giletti-Minoli, botte da orbi in diretta TV

Pubblicato il 18/05/2022 19:16

Il periodo è strano, questo lo sappiamo. Proprio nelle settimane che susseguono al sancito ed ufficializzato 58esimo posto nella classifica della libertà di stampa mondiale, negli studi televisivi nostrani si cerca in tutti i modi di arrabattarsi tra il dovere d’informare e quello di seguire le scellerate regole del “perbenismo di guerra”, promosse a più non posso dai dettami degli editori locali. A finire in mezzo alla “rissa” mediatica, ancora una volta, è stato Massimo Giletti, reo di aver invitato un ospite russo “per fare audience”. Ecco cos’è successo.
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Il “diretto” del giornalista russo

Dopo le accuse di eccessivo puntinismo rivolte a La7, Massimo Giletti ha voluto cominciare la sua puntata di «Non è l’Arena» con una “agguerrita” intervista ad un giornalista russo, in collegamento dalla sua madre patria. Il veterano del giornalismo italiano sembrava fomentatissimo nel voler dimostrare a tutti quanta imparzialità ci fosse sua trasmissione, tanto da premettere: «Innanzitutto chiariamo una cosa, voi giornalisti russi avete voce solo da noi in Italia o parlate anche in altre parti del mondo?». La risposta di Dmitry Kulikov, il suo collega russo, non è stata però quella che tutti si aspettavano: «È proprio così, noi parliamo soltanto da voi in Italia». Un vero colpo da KO per Giletti, che comunque incassa e va avanti.
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Il “montante” del giornalista italiano

Massimo Giletti è troppo navigato per cedere così presto, quindi si arma di santa pazienza e coraggio e procede con la sua trasmissione. Si arriva al blocco in cui viene intervistato Giovanni Minoli, storico giornalista e conduttore televisivo e radiofonico. L’ospite avrebbe dovuto, almeno secondo gli autori, riequilibrare il livello della puntata, ma le cose sono andate, se possibile, addirittura peggio. Una volta chiamato in causa, Minoli assesta un clamoroso “montante” sulla punta del mento del povero Giletti, che questa volta rimane provato e barcollante: «Il migliore rimane Mentana, non cerca ospiti strani per il mero ascolto, come invece fate voi».
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Il match di Giletti

Per rimanere sull’analogia pugilistica, lo stesso Minoli ha dimostrato di non aver dimenticato una sua vecchia constatazione, nella quale sosteneva che: «Ogni intervista è un match. Se puoi vincere, dipende da come ti senti. Addirittura da quello che hai mangiato. Dalla fame che dimostri di avere. La velocità di reazione è frazione di un secondo». Probabilmente Minoli, prima di quell’intervista, era rimasto a digiuno.

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