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Già cambia il decreto sulla benzina. Le proteste costringono Meloni alla retromarcia. Ecco le novità

Pubblicato il 13/01/2023 08:57

Mentre i media, soprattutto alcuni, strombazzavano a destra e a manca che il governo Meloni non avrebbe tolto le accise, lasciando quindi molto su il prezzo dei carburanti, il governo stesso ha smentito tutti con un clamoroso contro-annuncio. Rimettendo mano al decreto approvato solo due giorni prima, Meloni ha deciso che l’extra-gettito Iva provocato dall’aumento del costo della benzina potrà essere utilizzato per abbassare il prezzo del carburante stesso, attraverso una riduzione delle accise. Il taglio, però, non avrà effetti nell’immediato, ci vorrà ancora un po’. La decisione arriva sia per le pressioni politiche interne e esterne, sia per lo sciopero annunciato dai gestori dei distributori per il prossimo 25 e 26 gennaio. E così Meloni è subito corsa ai ripari. E ha annunciato che i suoi ministri incontreranno oggi stesso le categorie in agitazione e accettando il piano a cui l’esecutivo lavorava riservatamente da giorni, con un obiettivo: individuare il modo per ridurre eventualmente le accise. (Continua a leggere dopo la foto)

In tal senso, il primo annuncio è stato del ministro Giancarlo Giorgetti, che durante il question time ha detto: “Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che consentirà un’azione in questo senso in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti”. Il taglio si potrà fare richiamando la legge 244 del 2007. Due ore dopo, il Consiglio dei ministri integra il testo già licenziato martedì con il ritocco: “In presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell’Iva in un quadrimestre di riferimento, il maggiore introito incassato può essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi è la volta dell’annuncio definitivo della premier Meloni in tv: “Nel programma FdI non c’è il taglio delle accise. Abbiamo scritto sterilizzazione: se il prezzo sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato incassa in più di accise Iva verrà utilizzato per abbassare il prezzo. Ed è esattamente ciò che prevede il nostro decreto”. L’esecutivo decide anche di lanciare un altro segnale prorogando i buoni benzina da marzo fino a fine anno. E, annuncia Meloni, di “rimborsare i pendolari della somma che spendono per gli abbonamenti”. Un nuovo aumento potrebbe verificarsi il 5 febbraio, con l’entrata in vigore dell’embargo al greggio russo sui prodotti raffinati.

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