Le conseguenze della guerra esplosa nelle scorse settimane in Medio Oriente potrebbero essere molto più pesanti, sotto il profilo strettamente economico, di quanto inizialmente previsto. Con l’allargamento del conflitto al Mar Rosso e lo schieramento degli Houthi contro Gerusalemme, infatti, le quotazioni del gas e del petrolio hanno subito fatto registrare una fiammata. Il Wti, utilizzato come riferimento sul mercato dei futures del Nymex, è salito del 2,7% oltre quota 73 dollari, mentre il brent si avvia verso i 79 dollari al barile. Quanto al gas, i contratti future con consegna a gennaio hanno già oltrepassato i 37 euro (+12%) per poi chiudere oltre i 35 euro, mentre ad Amsterdam, mercato di riferimento, i contratti future su gennaio hanno guadagnato a fine giornata il 7%. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiegato dal Messaggero, quattro delle prime cinque aziende mondiali di navi portacontainer, che da sole rappresentano quasi il 55% dei vettori di trasporto marittimo, seguiranno l’esempio dell’israeliana Zim e devieranno le loro rotte verso Capo di Buona Speranza circumnavigando l’Africa. (Continua a leggere dopo la foto)
Questo potrebbe tradursi in un allungamento significativo del viaggio dai porti asiatici a quelli del nord Europa, del Mediterraneo e della costa est degli Stati Uniti, con ripercussioni sui costi e sulle tempistiche di consegna delle merci. “La nostra flotta ha incluso anche l’opzione Capo di Buona Speranza per il viaggio e, se esercitata, è previsto un carico aggiuntivo fino a 400.000 dollari” ha riferito una fonte a S&P. Il cambio di rotta, che può avvenire in qualsiasi momento a discrezione del comandante della petroliera in base a valutazioni di sicurezza, è imposto dai rischi connessi al passaggio da Suez, preso di mira dai missili e dagli attacchi con i droni condotti dagli Houthi contro le navi degli Stati ritenuti colpevoli dagli yemeniti di non dissociarsi da Israele in guerra con Gaza. (Continua a leggere dopo la foto)
Una decisione simile è stata presa anche dal colosso petrolifero Bp, che ha annunciato la sospensione delle spedizioni nel Mar Rosso: “La sicurezza e l’incolumità del nostro personale e di coloro che lavorano per noi è la priorità”. Il passaggio cruciale per il traffico marittimo è Bab al-Mandeb, largo solo 20 miglia, che congiunge il Mar Rosso con il Golfo di Aden e quindi con l’Oceano Indiano. Secondo S&P, il costo dei viaggi può lievitare fino al 12% e la sua durata si protrarrebbe di un paio di settimane, con un impatto inevitabile sulle quotazioni di gas e petrolio. Una crisi che potrebbe durare a lungo.
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