Sic transit gloria mundi. Così passano i successi e le glorie del mondo. Una massima che si adatta perfettamente al duo Ferragnez e, almeno oggi, soprattutto a Fedez. Qualcuno parlerebbe di karma, che va molto di moda. O semplicemente di imprudenza. Perché fa una certa impressione rivedere oggi un video pubblicato dal marito di Chiara Ferragni l’11 dicembre scorso. Durante una puntata del suo podcast Muschio Selvaggio, il rapper si scagliava duramente contro il Codacons. E proprio su una questione legata a iniziative benefiche e raccolte fondi. Fedez era stato durissimo nei confronti dell’Associazione dei Consumatori. “Hanno fatto un banner con scritto Dona per il Coronavirus al Codacons”, l’accusa. “In realtà tu davi i soldi a loro e il Codacons non si occupa di Sanità, quindi non si capiva… era quanto meno torbido”.
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Vista oggi e riletta con il senno di poi, l’invettiva del marito di Chiara suona quanto meno inopportuna. Perché questa mancanza di chiarezza che Fedez, a torto o a ragione, imputa al Codacons, non sembra molto diversa da ciò che viene contestato ora alla Ferragni. Addirittura, fra la puntata del podcsast da cui è stato preso il filmato e la maximulta affibbiata a Chiara per il caso Pandoro Balocco sono passati solo quattro giorni. Ma sembrano una vita intera. Anche perché ora la bionda influencer è sotto la lente d’ingrandimento anche per altri casi di “beneficenza torbida”. Da quello sulle Uova di Pasqua alla bambola Trudy, sino ad arrivare al caso più recente. Cioè l’esposto in cui si chiede di indagare su una campagna benefica dell’azienda che produce i biscotti Oreo che ha visto la partecipazione dell’influencer. E indovinate un po’ chi ha presentato l’esposto alla Procura? Esatto: il Codacons. Scherzi del destino…
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