
Ormai si è capito. La nuova frontiera delle multinazionali è quella del cibo, per questo stanno facendo di tutto per rivoluzionare culture, tradizioni, abitudini. E, come hanno sempre fatto, dettare loro la linea. Ma al mercato del cibo ora stanno associando direttamente quello farmaceutico, vera e propria miniera d’oro di questi ultimi anni. Un nuovo tipo di farmaco sta infatti impazzando tra i ricchi e i belli. Solo uno a settimana e il peso diminuisce. Elon Musk lo giura (e già questo dovrebbe farci drizzare le antenne); gli influencer ne cantano le lodi su TikTok; star di Hollywood improvvisamente più magre negano di averlo preso. Ma gli ultimi farmaci dimagranti non sono semplici miglioramenti estetici. “I loro maggiori beneficiari non saranno le celebrità di Los Angeles o Miami, ma miliardi di persone comuni in tutto il mondo il cui peso li ha resi malsani”. Scrive così il The Economist, lanciando però un allarma sugli effetti collaterali ad oggi ignoti. La nuova classe di farmaci dimagranti, chiamati “agonisti del recettore glp-1”, sono ad esempio Semaglutide, sviluppato da Novo Nordisk, un’azienda farmaceutica danese, Ozempic, una versione a basso dosaggio, un farmaco rivale glp-1, prodotto da Eli Lilly, un’azienda americana, dovrebbe essere messo in vendita entro la fine dell’anno. Gli analisti ritengono che il mercato dei farmaci glp-1 potrebbe raggiungere i 150 miliardi di dollari entro il 2031, non lontano dal mercato dei farmaci antitumorali di oggi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Alcuni pensano che potrebbero diventare comuni come i beta-bloccanti o le statine. Questo perché adesso si pomperà molto su una nuova emergenza: quella dell’obesità. “Entro il 2035 – afferma la World Obesity Federation, una ONG – si arriverà a 4 miliardi di persone in sovrappeso o obese”. The Economist parla ad esempio delle conseguenze dell’obesità per le casse pubbliche. “Secondo i modelli degli accademici, il costo annuale per l’economia mondiale dell’eccesso di peso potrebbe raggiungere i 4 trilioni di dollari entro il 2035 (2,9% del PIL globale, rispetto al 2,2% del 2019)”. Pompando questi dati e questi concetti, Big Pharma ora investe sui nuovi farmaci dimagranti glp-1 “per combattere l’obesità”. Semaglutide imita il rilascio di ormoni che stimolano una sensazione di pienezza e riducono l’appetito e disattiva anche il potente impulso di mangiare che si annida nel cervello. Ma quanto può essere pericoloso tutto questo? E che effetti potranno avere questi farmaci dimagranti di nuova generazione? (Continua a leggere dopo la foto)

Gli investitori sono eccitatissimi quasi quanto i nuovi utenti che credono nel nuovo miracolo. La capitalizzazione di mercato di Novo Nordisk, l’azienda in prima linea nella corsa all’oro, è raddoppiata in due anni, a 326 miliardi di dollari, rendendola la seconda casa farmaceutica quotata più quotata al mondo. Gli analisti si aspettano che la metà degli americani obesi che cercano aiuto assumerà farmaci dimagranti glp-1 entro la fine del decennio. La novità di questi farmaci significa che le loro conseguenze a lungo termine non sono ancora note. Per le forme a basso dosaggio prescritte per il diabete, gli effetti collaterali, come vomito e diarrea, sono stati lievi. Ma altri potrebbero emergere man mano che i farmaci vengono utilizzati più ampiamente e a dosi più elevate. (Continua a leggere dopo la foto)

Non si conoscono gli effetti a lungo termine
Gli studi sugli animali hanno mostrato una maggiore incidenza di cancro alla tiroide e il Semaglutide è associato a una rara pancreatite. Poco si sa sugli effetti del loro utilizzo durante o appena prima della gravidanza. Ma a Big Pharma non importa. E con il favore dei soliti, esercitando il suo potere, sta già creando una narrazione favorevole che farà esplodere di qui a breve una corsa sfrenata a questi farmaci. Per quanto riguarda i costi, conclude The Economist: “Col tempo, le aziende potrebbero stringere accordi con governi e fornitori di servizi sanitari per coprire l’intera popolazione, garantendo volumi elevati in cambio di prezzi bassi. La prospettiva dei profitti sta già attirando la concorrenza e stimolando l’innovazione”. Amgen, AstraZeneca e Pfizer stanno tutte lavorando su questi nuovi farmaci dimagranti glp-1.
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